Frequenze Tv, tutti i nodi vengono allo spettro

di Paolo Anastasio |

Oggi l’apertura delle offerte per il bando dell’ex beuaty contest: come previsto Cairo Network si aggiudica il lotto L3 per 31,6 milioni. Intanto il Mise è alle prese con il nodo interferenze e con la procedura d’infrazione Ue pendente sull'Italia.

Italia


Frequenze

Tutto come previsto. Urbano Cairo, unico partecipante all’asta (ex beauty contest) per l’assegnazione di nuove frequenze per il digitale terrestre, si è aggiudicato il lotto di frequenze L3 che a detta degli esperti era il migliore per qualità e copertura. Lo rende noto il Mise, precisando che si è tenuta oggi la seduta pubblica per l’apertura delle offerte pervenute per l’asta delle frequenze Tv e che Cairo Network è risultata aggiudicataria del lotto, con un’offerta valida per l’importo di 31.626.000 milioni di euro.

 

Ex beauty contest

Una volta ultimate le procedure previste nel relativo disciplinare di gara, la Direzione Generale per i servizi di comunicazione elettronica di radiodiffusione e postali provvederà all’attribuzione del relativo provvedimento per i diritti d’uso delle frequenze. Pochi giorni fa Cairo aveva preannunciato un accordo pluriennale con EI Towers per la gestione tecnica del Mux, che prevede la manutenzione completa dell’infrastruttura che a regime prevede una copertura del 94% della popolazione italiana.

 

Interferenze Tv con l’estero

Le frequenze che non sono state assegnate nell’ambito dell’ex beauty contest restano ora nella disponibilità del Mise e saranno utilizzate in qualche misura per risolvere alcuni problemi pressanti che pesano sul nostro paese. Primo fra tutti, quello delle interferenze prodotte dalle nostre emittenti locali ai danni dei paesi confinanti, Croazia e Slovenia in primis, a causa del mancato coordinamento internazionale dello spettro. Sono centinaia le emittenti locali che risciano di dover lasciare le frequenze che occupano e che creano interferenze, in particolare sul versante adriatico. Per questo, le risorse inutilizzate dell’ex beauty contest saranno preziose per sistemare altrove le tv che saranno sfrattate entro fine 2014. Mise e Agcom hanno aperto un tavolo congiunto e stanno analizzando caso per caso la situazione delle emittenti locali che dovranno spegnere gli impianti.  

 

Banda 700 Mhz: uso co-primario con il broadband alle porte

C’è poi il tema dei 700 Mhz, il cui uso co-primario del broadcasting con la banda larga mobile è stato già fissato dall’Itu a partire dal 2015. Una scadenza che riguarda da vicino tra gli altri Mediaset, che detiene frequenze ad uso broadcasting su questa banda e sarà quindi coinvolta nel processo di condivisione e riordino delle risorse con il broadband mobile.

 

Procedura d’infrazione Ue pendente sull’Italia

Ma il tema più scottante per quanto riguarda lo spettro radio e il sistema televisivo di casa nostra è la spada di Damocle della procedura di infrazione Ue per mancanza di pluralismo e concorrenza che pende sull’Italia (n. 2005/5086). Procedura sospesa nel 2009 dalla Commissione Europea, in attesa di garanzie sul fronte della concorrenza e dell’apertura dello spettro a potenziali nuovi entranti. La sospensione della procedura è vincolata all’obbligo per l’Italia di cessione a nuovi operatori da parte degli incumbent (Rai e Mediaset) del 40% della capacità di trasmissione del quinto multiplex.

 

Analisi Agcom sulla capacità trasmissiva

Dal 2009 ad oggi la situazione del mercato televisivo è cambiata molto nel nostro paese, ma per chiedere all’Europa di chiudere definitivamente la procedura, il Mise resta in attesa dell’esito dell’analisi dell’Agcom, avviata il 18 luglio del 2013 con delibera n. 438/13/CONS, sulle condizioni e le modalità di utilizzo della capacità trasmissiva per la diffusione dei contenuti audiovisivi, sulle principali piattaforme trasmissive. Lo scopo dell’analisi è verificare il grado di utilizzo dello spettro, per certi versi saturo, e stabilire se sia disponibile capacità trasmissiva inutilizzata. Senza l’esito dell’indagine il Mise ha le mani legate, l’Agcom dovrebbe essere in dirittura d’arrivo con il documento. 

 

Mercato tv in fermento

Intanto, il mercato televisivo è in fermento in questo periodo: è vero che circa l’85% del settore è controllato da Rai, Mediaset e Sky ma la mossa odierna di Cairo che ha acquistato un Mux e l’attivismo di Sky, che secondo indiscrezioni avrebbe richiesto a TI Media l’affitto di nuovi canali sul digitale terrestre (da affiancare a Cielo), lascia intravedere nuovi assetti. Senza dimenticare il ruolo di altri player stranieri, come Discovery.