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Diritti Serie A: partita Sky-Mediaset, occhi puntati sull’arbitro

Italia


La partita per i diritti di Serie A 2015-2018 va ai tempi supplementari. Ieri dopo una riunione che si è protratta per ore, dove si è consumato un animato confronto, la Lega Calcio ha deciso di rinviare a domani la decisione sull’assegnazione dei diritti, tenendo presente che Sky Italia ieri ha inviato una diffida, chiedendo “il rispetto delle regole”. Mediaset ha reagito con una controdiffida  con minaccia di danni nei confronti di Sky e Lega Calcio in caso di assegnazione congiunta dei pacchetti A e B.

La Lega dovrà scegliere, rispettando le regole, e con l’obiettivo di massimizzare gli introiti.

Sky sostiene che “…nel pieno rispetto delle regole, in questa gara noi abbiamo fatto le offerte più alte”.

La base d’asta parte da 800 milioni di euro. L’accordo tra la Lega e l’advisor Infront prevede per i prossimi tre anni un minimo garantito di 980 milioni di euro che secondo le indiscrezioni sarebbe stato abbondantemente superato dalle offerte.

 

Sull’argomento è intervenuto oggi anche Marco Patuano, amministratore delegato di Telecom Italia, per dire che “Anche nei diritti del calcio la decisione è certezza delle regole: mi sembra un tema piuttosto in discussione”.

“Se si fissano le regole, poi si gioca – ha precisato Patuano – faccio fatica a pensare che poi si cambiano le regole del gioco in corsa”.

 

Giovedì 5 giugno sono state aperte le buste: sono 13 le offerte presentate rispettivamente da Mediaset per i Pacchetti A, B e D, Sky e Fox, per i Pacchetti A, B, C e D e da Eurosport (Discovery Communications) solo per lo slot D.

 

cinque pacchetti per i diritti delle stagioni 2015/2016, 2016/2017 e 2017/2018 sono così composti: i primi due sono uguali (A e B), uno per satellite e uno per il digitale terrestre, per 8 squadre (248 partite), tra cui 4 delle prime cinque big, con base d’asta intorno ai 275 milioni l’anno (822 mln per le tre stagioni); uno (C) per diritti accessori dei pacchetti A e B come le integrazioni delle riprese da 66 milioni (207 in tre anni); un quarto (D) prevede un’esclusiva per le partite delle altre squadre (base d’asta intorno a 234 mln l’anno per un totale di 705 milioni); l’ultimo (E) da 108 milioni (327 milioni in totale) comprende tre gare per ogni giornata di campionato, per un totale di 114 eventi, esercitabili in piattaforma internet, iptv e telefonia mobile e da trasmettere in modalità OTT.

 

Il Pacchetto D è quello più ambito e anche quello più caro: il 25% del valore complessivo.

L’interesse è, quindi, tutto puntato sul lotto di partite D: cioè per 132 match relativi a 12 squadre e non compresi negli altri pacchetti. Il lotto di fatto comprende una sola delle cinque principali squadre del campionato ma ha la caratteristica di essere in esclusiva e multipiattaforma: chi si aggiudicherà questo gruppo di partite avrà dunque una licenza esclusiva per quei match e potrà decidere di trasmetterli sul satellite o sul digitale terrestre. La base d’asta per il lotto D di partite è di 234 milioni per la prima stagione, di 235 milioni per la seconda e di 235 milioni per la terza.

 

Un prezzo elevato per assicurarsi l’esclusiva e che farà la differenza. Ed è questa la principale novità di questo bando, perché finora nessuno aveva le esclusive, ed è stato predisposto proprio per far aumentare il valore complessivo dell’asta dalla quale solo un broadcaster uscirà vittorioso, anche se a caro prezzo.

 

Nessun operatore ha invece presentato offerte per il Pacchetto E che, tra l’altro, risulta troppo caro visto che chi compra i Pacchetti A, B  e D ha anche i diritti per la trasmissione via web.

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