Diritto d’autore, triplice alleanza contro la pubblicità sui siti pirata

di Raffaella Natale |

IAB Italia, FPM e FAPAV insieme per contrastare la pubblicità sui siti pirata: un mercato parallelo che vale 227 milioni di dollari.

Italia


Pirateria

Senza legalità in rete, l’economia digitale non potrà mai crescere in Italia. Questo il tema fondamentale su cui si è aperto il confronto della IV edizione di IAB Events, l’annuale incontro con le Istituzioni, promosso da IAB Italia.

Nell’occasione è stato anche presentato il Memorandum of Understanding (MoU) per il contrasto alla pirateria online, iniziativa di autoregolamentazione di IAB Italia, FPM e FAPAV che nasce con l’obiettivo di bloccare l’inserzione pubblicitaria sulle piattaforme illegali, in quanto principale fonte di finanziamento, affiancando le istituzioni nella lotta alla criminalità via web. Un mercato stimato in 227 milioni di dollari.

Una mossa che permetterà anche indirettamente di dirottare gli investimenti pubblicitari sui siti che offrono contenuti legali e nel pieno rispetto del diritto d’autore.

Un’azione di contrasto che sta portando avanti egregiamente il Nucleo Speciale per la Radiodiffusione e l’Editoria della Guardia di Finanza che con l’operazione Publiflm, gestita dal generale Gennaro Vecchione e dal Comandante Paolo Occhipinti, è intervenuta con forza contro i brand che sostengono finanziariamente i siti pirata con la pubblicità, contro i quali sono ancora in corso accertamenti (Slides).

 

Memorandum contro pubblicità su siti pirata

L’accordo annunciato oggi va proprio in questa direzione e vede, per la prima volta, l’industria pubblicitaria e le Associazioni di riferimento per la tutela dei contenuti collaborare per ostacolare lo sviluppo dei siti che favoriscono lo scambio non autorizzato o la diffusione abusiva di contenuti protetti dal diritto d’autore.

Il MoU pone le basi per un meccanismo di autoregolamentazione che andrà ad agire per bloccare l’inserzione pubblicitaria sui siti illegali, tagliando una delle loro principali fonti di finanziamento e consentendo così di tutelare l’industria dei contenuti, ma anche il mercato dell’advertising online, offrendo nuove e concrete garanzie agli investitori. Sulla falsariga di best practice internazionali, i titolari stessi dei diritti, unici a poter sollevare e dimostrare le violazioni subite da parte di siti pirata, ne daranno segnalazione a un organismo paritetico di prossima costituzione, facendo scattare così il meccanismo di comunicazione a concessionarie e investitori pubblicitari.

 

Antonio Amendola (MiSE): ‘Agenda digitale, priorità del Governo’

Antonio Amendola, consigliere del Sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, ha sottolineato come lo sviluppo del settore digitale e la completa implementazione dell’Agenda Digitale rappresentino una priorità per il Governo. “L’autoregolamentazione tra gli stakeholders è un esercizio di responsabilità che indica la maturità del mercato – ha osservato Amendola – e va perseguita e supportata a tutti i livelli. Combattere per certi valori e certi principi è più facile che esserne all’altezza. Condividere le regole consente di esserlo”.

 

Francesco Posteraro (Agcom): ‘Autoregolamentazione per la governance di internet’

Per Francesco Posteraro, Commissario Agcom e relatore del Regolamento per la tutela del diritto d’autore online, “Il Memorandum dimostra come l’autoregolamentazione possa concretamente contribuire alla governance di internet, e in particolare a far progredire sulla rete l’area della legalità. Il Memorandum può infatti rappresentare un punto di svolta nella lotta alla pirateria digitale, in quanto dare modo agli operatori pubblicitari di non allocare le loro inserzioni sui siti pirata equivale a privare questi ultimi della principale risorsa che alimenta il loro business criminale”.

 

Carlo Noseda (IAB Italia): ‘Pirateria, grande ostacolo per l’economia digitale’

Aprendo i lavori di IAB Events, Carlo Noseda, Presidente di IAB Italia, ha sottolineato che “In un mercato digitale che cresce, la pirateria rappresenta un enorme ostacolo: solo una Rete etica e sicura può consentire alla Digital Economy di continuare a svilupparsi, rendendo il nostro Paese sempre più attraente per gli investitori e portare con sé nuove opportunità da un punto di vista economico ed occupazionale”.

“Ostacolare l’inserzione pubblicitaria sui siti pirata – ha proseguito Noseda – vuol dire eliminare una delle principali fonti di reddito di questo mercato parallelo, che minaccia lo sviluppo di un mercato sano e legale, driver di competitività per il Sistema-Paese. L’obiettivo di questa collaborazione è approdare a nuovi modelli di governance delle pratiche commerciali per limitare l’illegalità sul web, tutelare i produttori di contenuti, gli operatori del mercato pubblicitario, gli investitori e anche gli utenti”.

 

Enzo Mazza (FPM): ‘La pubblicità sui siti pirata vale 227 mln di dollari’

“Il Memorandum, realizzato grazie all’impegno di IAB, intende favorire in sede di autoregolamentazione, una strategia coordinata contro la possibilità, per i siti illegali, di ottenere investimenti pubblicitari“, ha dichiarato Enzo Mazza, Presidente di FPM.

“Si tratta di un mercato nero della pubblicità che fa fruttare importanti profitti a queste organizzazioni criminali. Questo accordo è quindi un passo importante che coniuga l’azione di enforcement portata avanti dalla GdF, e da Agcom in sede amministrativa, con un’azione di follow the money utile a mettere in difficoltà le piattaforme illecite. Oggi bisogna lavorare e sostenere i modelli di business legali sull’offerta di musica online, che già rappresentano un terzo del mercato musicale, e l’intesa sottoscritta va appunto in questa direzione”.

Secondo Mazza, i siti torrent e linking attirano una parte significativa dei profitti pubblicitari. Stando al Rapporto Digital Citizens Alliance, il fatturato aggregato di un panel di 596 siti è stimato in 226,7 milioni di dollari con un profitto medio dell’83%. Di questi siti, i 45 più grandi, cioè il 7,6% del totale, rappresentano il 62,5% dei ricavi. Il sito più grande realizza circa 3 milioni di dollari, ma sono decine i siti che superano i 100 mila dollari.

 

Federico Bagnoli Rossi (FAPAV): ‘Enforcement, educazione alla legalità e cooperazione’

“L’intesa con IAB – ha indicato ha dichiarato Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV – rappresenta un’opportunità concreta per contrastare efficacemente il problema della pirateria audiovisiva e va ad aggiungersi a quanto recentemente implementato nel nostro paese in tema di tutela dei contenuti grazie all’avvio del Regolamento AgCom”. “Solamente con un approccio completo al problema (enforcement, educazione alla legalità e cooperazione tra gli operatori) sarà possibile ottenere dei risultati concreti e creare i presupposti per lo sviluppo di un’offerta legale ricca e competitiva“, ha ribadito Bagnoli Rossi.