Processo Civile Telematico, digitale facoltativo per i procedimenti in corso

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Il ministro della Giustizia Andrea Orlando conferma l’entrata in vigore il 30 giugno del processo telematico per i nuovi procedimenti, ma l’obbligo non riguarda quelli vecchi che saranno digitalizzati gradualmente.

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Sentenza

Il processo civile telematico entrerà in vigore il 30 giugno, come da programma, ma in questa prima fase non riguarderà i procedimenti già in essere, che potranno continuare come sempre utilizzando la carta. L’uso del digitale per le cause in corso è facoltativo, la digitalizzazione degli atti avverrà quindi per gradi per non ingolfare gli uffici giudiziari e l’avvocatura.

 

Per i nuovi processi, invece, che partono dal 30 giugno in poi c’è l’obbligo di gestione digitale del procedimento monitorio – deposito del ricorso e provvedimento del giudice –  obbligatorietà prevista poi “per tutti gli altri procedimenti in relazione al deposito degli atti endoprocedimentali per le cause iniziate alla stessa data”, scrive il Sole 24 Ore.

 

 Lo ha precisato ieri il ministro della Giustizia Andrea Orlando, in una lettera inviata ai componenti del Tavolo permanente per l’attuazione del Processo Civile Telematico.

“La data del 30 giugno 2014 segnerà un’importante svolta verso una maggiore efficienza della giustizia civile – scrive il Guardasigilli – una tappa irrinunciabile nel percorso di innovazione e modernizzazione essenziale alla crescita del Paese”.

“Da parte del Ministero
– scrive ancora Orlando – viene e sarà profuso ogni sforzo per agevolare gli uffici, presidiare le situazioni critiche e per garantire corretti e opportuni livelli di assistenza necessari”.

 

Nei giorni scorsi, i giudici dell’ANM avevano espresso la loro contrarietà ad abbandonare la carta. (P.A.)