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Uber, tassisti europei in sciopero contro la ‘app abusiva’

Italia


Sciopero internazionale dei tassisti contro Uber e le altre app di trasporto che giudicano abusive. La protesta europea “contro l’abusivismo e per la legalità” contro la app che consente di prenotare un noleggio con conducente (Ncc) via smartphone si tiene oggi in alcune delle maggior città europee fra cui Londra, Parigi, Roma, Milano, Berlino, Madridi e Barcellona. L’obiettivo è sensibilizzare la politica e l’opinione pubblica sul conflitto in essere fra la categoria dei taxi e l’azienda americana, da tempo nell’occhio del ciclone con l’accusa di concorrenza sleale nel settore del trasporto pubblico non di linea. Auto ferme quindi alla Stazione Centrale di Milano, dove si sono registrate alcune scaramucce fra tassisti e presunti autisti abusivi dell’azienda Usa.

 

Uber fa lo sconto

Uber dal canto suo non sembra preoccuparsi più di tanto della protesta delle auto bianche. Anzi. Oggi, in concomitanza dello sciopero, ha annunciato uno sconto del 20% e di ulteriori di 10 euro sulle corse nelle città toccate dalla protesta delle auto bianche. 

“Oggi continuiamo a far muovere Milano – ha detto la General Manager di Uber Italy, Benedetta Arese Lucini dando a utenti, pendolari, turisti e driver la possibilità di spostarsi in città in modo sicuro e il più rapido possibile”. La manager è convinta che “a Milano ci sia spazio per una pluralità di servizi di trasporto“, ma ha reso noto che così come è stato “annunciato questa mattina a Londra, anche a Milano c’è l’intenzione di aprire la piattaforma Uber ai tassisti, con l’obiettivo di offrire alle persone una scelta sempre più ampia e contribuire a far crescere il mercato. Gli unici a rimetterci dallo sciopero sono i cittadini milanesi”. 

 

Neelie Kroes schierata per la app

Intanto, a sostegno di Uber si è espressa nuovamente Neelie Kroes, commissario europeo all’Agenda Digitale, che già in passato si era scagliata contro la “lobby dei tassisti” a favore dei vantaggi legati all’introduzione delle tecnologie nel settore del trasporto pubblico. Ecco i cinguettii odierni di Neelie Kroes: “Gli imprenditori rompono gli schemi, è questo che fanno gli imprenditori. La nostra economia ne ha bisogno. Ignorarli, vietarli o scioperare contro di loro non ci aiuta a gestire il cambiamento”, scrive Kroes. “Abbiamo servizi disegnati intorno ai consumatori, le app sono utili ai tassisti, che sono anch’essi imprenditori, e consentono di servire meglio i clienti”, aggiunge Kroes, chiudendo in questo modo: “La tecnologia ha effetti dirompenti in vari settori, fra cui quello dei taxi. Dobbiamo lavorare con la tecnologia e non contro di essa, perché non è una nemica”. “Se non utilizzeremo le tecnologie digitali, molto semplicemtne milioni di lavoro spariranno e gli europei protesteranno perché si sentiranno deprivati di servizi che in Asia, Australia, America e Africa si danno per scontati”, ha concluso il commissario Ue. 

Dopo le proteste che si sono verificate a Milano, anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi aveva promosso la app statunitense.  

  

Uritaxi: prime confische

Non la pensano così i tassisti europei. In Italia, Uritaxi fa sapere che dopo le proteste dei giorni scorsi a Milano si sono verificate le prime confische di auto che fanno capo a Uber. Scrive Uritaxi: “Gli agenti, come previsto, hanno applicato l’articolo 86 del Cds (relativo al servizio di piazza con autovetture con conducente o taxi): sanzione amministrativa da euro 1.761 a euro 7.045, confisca del veicolo e sospensione della patente di guida da quattro a dodici mesi. E anche gli introiti degli autisti, stando alla società americana (che trattiene una commissione del 20%), vanno interpretati come ‘un rimborso spese calcolato in base alle tabelle dell’Aci’. Ministero, Comune di Milano e Regione Lombardia, però, non la vedono così. E i controlli andranno avanti”.


A Parigi, i taxi della capitale hanno protestato procedendo a passo d’uomo e creando problemi alla circolazione già compromessa per lo sciopero del trasporto ferroviario. I tipici ‘blac cabs’ londinesi hanno circondato Trafalgar Square, bloccando il traffico nelle strade del centro. A Berlino circa 300 taxi hanno invaso le vie che si snodano fra la stazione centrale e lo Stadio Olimpico provocando rallentamenti. Stesse scene si sono verificate a Madrid e Barcellona, il governo spagnolo ha intimato ai servizi come Uber di smettere, minacciando multe fino a 6 mila euro per gli autisti pizzicati in servizio e di 600 euro per i clienti. 

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