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RaiWay tra tv locali ed LTE

Italia


Si scaldano i motori per la quotazione di RaiWay. Ai piani alti di Viale Mazzini (banche) si sta lavorando a ritmo serrato per predisporre quella che sarà un’Ipo velocissima.

Il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, è stato chiaro, la società delle torri sarà in Borsa entro fine anno. L’obiettivo adesso è fare la giusta stima e farla a tutto tondo, tenendo conto delle grosse potenzialità di RaiWay che non solo è capillare su tutto il territorio nazionale, e questo già di per sé la valorizza più di Ei Towers, che recentemente ha permesso a Mediaset di incassare 283 mln di euro cedendo il 25%, ma le sue torri potrebbero essere usate anche per risolvere i problemi interferenziali delle Tv locali, come da tempo ci chiede la Ue, o per gli usi futuri dell’LTE.

Non a caso in un parere riservato che porta la data del 30 aprile, Mediobanca Securities la stima in 1 miliardo di euro. Una cifra che potrebbe essere anche più alta se si tengono in debito conto anche tutti i possibili usi delle torri di RaiWay.

A chi parla di svendita, Gubitosi in Vigilanza ha risposto chiaramente: “Non si può parlare di svendita senza prima conoscere il prezzo”.

Un’operazione che consentirà alla Rai di far fronte alla richiesta del governo Renzi di tagli per 150 milioni di euro e valorizzare un asset importante, finora poco considerato.

 

Antonello Giacomelli: ‘Basta immobilismo’

Il Sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, guarda con favore alla parziale privatizzazione di RaiWay per fermare quell”immobilismo’ che ha impedito negli anni la valorizzazione degli asset di viale Mazzini.

“L’idea che una parte minoritaria di RaiWay vada sul mercato – ha recentemente spiegato Giacomelli – è semplicemente la prima tappa di un percorso che riguarda le infrastrutture della comunicazione”.

Soprattutto – ha aggiunto – consideriamo quanto è costato l’immobilismo sulla valorizzazione di queste infrastrutture e quanto campo libero ha lasciato ai concorrenti”.

“Il percorso iniziato non solo non farà smarrire il controllo pubblico della società ma anzi ne rafforzerà il controllo strategico e la metterà a reddito“, ha osservato il Sottosegretario.

 

Tv locali, RaiWay per risolvere i problemi interferenziali

Uno dei problemi maggiori cui deve far fronte l’Italia in tempi rapidi riguarda l’eliminazione delle interferenze che le nostre Tv locali provocano nei paesi confinanti e dovrà farlo obbligatoriamente entro fine anno per rispettare gli impegni presi in sede ITU. Il governo Renzi sta agendo insieme all’Agcom che ha già predisposto un piano delle frequenze da liberare.

Nel riordino dello spettro al quale è chiamata l’Italia, RaiWay potrebbe avere un ruolo fondamentale. Intanto perché è l’unico operatore di rete in grado di assicurare la trasmissione regionale dei programmi.

RaiWay potrebbe quindi diventare un carrier per l’emittenza locale, fornendo quello che già qualcuno chiama servizio pubblico di trasporto.

E lo potrebbe fare intanto perché usa tutti i suoi multiplex anche per la trasmissione regionale, per trasportare Rai3, come invece non fanno né TIMB né Ei Towers. 

Questo permetterebbe di risolvere i problemi interferenziali che creiamo ai Paesi confinanti, specie Croazia e Slovenia, grazie a un operatore in grado di rispettare quei vincoli complessi ai quali dobbiamo attenerci.

Le interferenze richiedono, infatti, interventi sugli impianti difficili che l’emittenza locale potrebbe non riuscirebbe a realizzare.

Nel resto d’Europa queste competenze sono difatti state affidate a operatori di rete specializzati con il ricorso a super impianti che non si disturbano l’uno con l’altro.

In Italia, sul versante delle tv locali, abbiamo 490 operatori di rete di cui quasi la metà con un impianto o due a disposizione e con competenze tecniche che non sono paragonabili a quelle di Telecom Italia Media Broadcasting, Ei Towers o di RaiWay.

La Rai ha una struttura, siti, localizzazioni, la rete di trasporto fatti in modo da fare il servizio regionale. Questo permetterebbe a RaiWay di poter essere il carrier delle emittenti locali, che si limiterebbero a fare i fornitori di contenuti e non più anche gli operatori di rete.

Giacomelli ha detto chiaramente che intende legare gli incentivi a chi fa editoria e non agli operatori di rete e pare che le emittenti locali sarebbero ben felici di vedersi sollevate da questa incombenza e pagherebbero così solo l’affitto per l’uso delle torri.

 

Si realizzerebbe quindi quella divisione tra editori e operatori che è ormai il normale assetto nel resto d’Europa avviando quel processo che negli Stati Uniti è partito dagli anni ’90.

Se a RaiWay fosse affidato questo servizio pubblico di trasporto delle emittenti locali, il suo valore salirebbe ulteriormente. Un aspetto che chi sta studiando l’enterprise value dovrà tenere in debito conto.

Bisogna poi ovviamente trovare una modalità efficace per suddividere i costi di questo trasporto che in parte potrebbero essere ricompresi nel canone dei telespettatori.

 

RaiWay e LTE

Altro importante fattore che dovrebbe incidere ulteriormente sulla valorizzazione di RaiWay sono i servizi tlc.

I suoi siti sono, infatti, adatti anche per i servizi LTE, che ovviamente dovrebbero poi essere integrati se RaiWay intendesse fare anche l’operatore di rete mobile, seguendo le nuove tendenze del mercato. Questo spiegherebbe pure l’interesse di Ei Towers per le torri di TIM.

Un altro importante elemento da considerare è che recenti studi condotti da alcune università su richiesta del Ministero tedesco dell’Economia dimostrerebbero che l’LTE può essere trasportato anche sul DVB-T2, lo standard di trasmissione radiotelevisiva che in Italia sarà obbligatorio a partire dal nuovo anno.

Il DVB-T2 richiede un numero più limitato di frequenze e ciò consentirà la trasmissione di una quantità più ampia e avanzata di contenuti. In altre parole, secondo questi studi, sul DVB-T2 si potrà trasmettere in broadcast LTE.

Gli smartphone potranno quindi ricevere direttamente la tv senza ricorrere come accadeva prima al DVB-H per l’apposita trasmissione.

La convergenza sta insomma prendendo veramente piede e forse i broadcaster non sono ancora completamente coscienti di quanto questa innovazione tecnologica inciderà sul loro business.

 

RaiWay e Cassa depositi e prestiti

Tra i possibili interessati a RaiWay potrebbe esserci Cassa depositi e prestiti che ha la divisione reti che si occupa proprio di infrastrutture.

Se Cdp si dovesse farsi avanti, si potrebbe eventualmente decidere di non passare attraverso la quotazione della società delle torri Rai anche se Gubitosi sembra ormai pienamente intenzionato a procedere con l’Ipo.

Secondo Mediobanca intorno a queste operazione c’è molto interesse, perché si tratta di un asset importante che fa gola a tanti.

L’ipotesi potrebbe essere quella di un coinvolgimento di Cdp per poi costituire una società delle reti alla quale anche Ei Towers potrebbe essere interessata a entrare in vista del futuro uso delle torri per i servizi tlc.

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