Bitcoin, Sergio Boccadutri: ‘Avviare alla Camera un’indagine sulla crittovaluta’

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Sergio Boccadutri, deputato di Sel, ha chiesto alla Commissione Bilancio della Camera di avviare un’indagine conoscitiva sul Bitcoin, per approfondire il tema della crittovaluta nel nostro paese .

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Sergio Boccadutri

Avviare al più resto un’indagine conoscitiva sul Bitcoin alla Commissione Bilancio della Camera. E’ questa la richiesta depositata oggi dal deputato di Sel Sergio Boccadutri, che lo scorso 17 gennaio aveva presentato un emendamento al Decreto Destinazione Italia sottoponendo per la prima volta al Parlamento la questione delle cosiddette critto-monete. Emendamento poi ritirato per la necessità di un confronto più approfondito.


“E’ giunta l’ora che in sede parlamentare si affronti l’argomento per capire in che modo definire e se regolamentare – sotto i più molteplici aspetti – un fenomeno che nell’ultimo anno ha coinvolto un numero crescente di operatori commerciali e persone – si legge in una nota di Boccadutri – Contenuti importanti a supporto dell’indagine conoscitiva potranno anche emergere il prossimo 26 giugno in occasione della quarta edizione del No Cash Day, il primo ‘public hearing’ presso Montecitorio, organizzato insieme all’associazione CashlessWay, tra istituzioni, imprese, studiosi, personalità internazionali e rappresentanti della nuove companies delle critto-monete’.


Di seguito il testo della richiesta depositata e rivolta al Presidente della Commissione Francesco Boccia

“Egregio Presidente, con la presente Le chiedo di porre all’ordine del giorno dell’Ufficio di presidenza della Commissione la richiesta di deliberare un’indagine conoscitiva in materia di “monete digitali a base crittografica, fondate su protocollo IP di comunicazione elettronica, così come individuate dal documento di studio della Banca Centrale Europea del 29 ottobre del 2012″ (di cui la più nota è il ‘Bitcoin’), al fine di indagare questo nuovo fenomeno, sulla cui natura persistono tra gli esperti opinioni molto differenti. Si tratta di uno strumento già utilizzato da molti italiani sia come sistema alternativo di trasferimento di fondi elettronici per l’acquisto di beni e servizi sia come strumento finanziario atipico. L’utilizzo della criptovaluta elettronica è regolato e riconosciuto in importanti Paesi come la Germania o gli Stati Uniti. Un’indagine conoscitiva dal punto di vista del legislatore si rende necessaria, dal mio punto di vista, per approfondire il trattamento  delle cosiddette ‘transazioni’ che avvengono in criptovaluta elettronica nel nostro Paese e eventualmente disciplinarne anche l’aspetto fiscale”.