Lte, diffusione molto più rapida in Nord America che in Europa

di Paolo Anastasio |

Secondo stime di Ericsson, nei prossimi cinque l’85% degli abbonati mobili in Nord America avrà sottoscritto contratti Lte a fronte del 30% appena in Europa. Pesano le buone prestazioni della rete 3G nel Vecchio Continente.

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La diffusione dell’Lte sarà molto più rapida in Nord America che in Europa nei prossimi cinque anni. Lo scrive Totaltele.com, citando Patrick Cerwall, responsabile marketing strategico e intelligence di Ericsson, secondo cui nel 2019 il 65% della popolazione globale sarà coperto dall’Lte, ma non in maniera uniforme per quanto riguarda gli abbonamenti ai nuovi servizi 4G.

 

Fra cinque anni, secondo le previsioni di Cerwall, l’Lte rappresenterà l’85% degli abbonamenti mobili complessivi, mentre in Europa il nuovo standard si fermerà al 30% delle sottoscrizioni totali.

 

A determinare la differenza nell’adozione della nuova tecnologia 4G non sarà la copertura, che nel Nord America raggiungerà il 95% del territorio e in Europa l”80%. Una situazione pressoché simile, su cui peserà soprattutto la buona copertura dei network 3G in Europa. Insomma, molto meglio il 3G europeo del Cdma americano, e così il decollo più rapido dell’Lte in Nord America dipenderà, secondo il manager di Ericsson, dalla debolezza del Cdma che spingerà i consumatori americani a migrare più rapidamente verso il nuovo standard 4G.

Non più tardi della scorsa settimana Ericsson aveva lanciato un appello ai paesi Ue per non trascurare gli investimenti nel 5G, la tecnologia wireless di nuova generazione nella quale l’Europa rischia di restare indietro rispetto ad altre zone del pianeta fra cui Nord America e Asia. 

 

Le previsioni di Cerwall sono tratti dall’Ericsson Mobility Report, secondo cui nel primo trimestre del 2014 il numero di abbonati Lte a livello mondiale è cresciuto di 35 milioni di untià a quota 240 milioni. 


Sempre secondo dati forniti di questo rapporto, entro il prossimo anno nel mondo ci saranno più numeri di cellulare che persone: gli abbonamenti ai servizi mobili toccheranno quota 7 miliardi entro la fine di quest’anno, eguagliando il numero di abitanti del pianeta per poi superarlo, arrivando a 7,2 miliardi, poco dopo, si legge nel Mobility Report.

Le sottoscrizioni ai servizi mobili stanno crescendo del 7% l’anno, trainate da mercati quali la Cina e l’India. Solo nel primo trimestre di quest’anno, i nuovi abbonamenti sono stati 120 milioni. Entro il 2019, prevede Ericsson, si giungerà al ragguardevole traguardo di 9,2 miliardi di abbonamenti. Un’enormità se si pensa che la telefonia mobile è stata lanciata a livello commerciale da meno di 30 anni. Da qui a 5 anni, gli smartphone avranno quindi superato abbondantemente la quota di cellulari: ce ne saranno in circolazione circa 5,6 miliardi, rispetto ai 500 milioni del 2010 e ai 2,6 miliardi di quest’anno.

“Siamo nel bel mezzo di una rivoluzione – ha sottolineato ancora Cerwall – La banda larga mobile rappresenta per molte persone l’unico modo per accedere a internet”.

Un boom che ha generato una crescita del 65% del traffico dati tra il primo tr4imestre dello scorso anno e il primo trimestre di quest’anno. Ericsson, infine, prevede che il traffico generato dalla navigazione internet dai cellulari crescerà di 10 volte entro il 2019.