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Uber: valutazione schizza a quota 17 miliardi di dollari

Stati Uniti


La valutazione di Uber schizza fino ad un picco teorico di 17 miliardi di dollari, dopo il round di finanziamenti discusso la scorsa settimana. Lo scrive il Wall Street Journal, citando fonti accreditate, secondo cui dopo il processo di rilanci per l’iniezione di capitali freschi dei giorni scorsi, la app che consente di chiamare un noleggio con conducente via smartphone.

 

La società californiana, che fra i suoi finanziatori annovera Google Ventures e Goldman Sachs, ha fatto sapere che il round da 500 milioni di dollari è stato ampiamente raggiunto e superato in termini di sottoscrizioni, tanto che il valore dell’azienda sarebbe schizzato fra i 15 e i 16 miliardi con punte di 17 miliardi.

 

Un’escalation che per alcuni finanziatori sembra esagerata: ad esempio General Atlantic ha passato la mano, fissando tetto massimo per partecipare all’iniezione di capitale fresco a 14 miliardi di dollari.

 

Il Wall Street Journal ha reso noto che General Atlantic, BlackRock e Technology Crossover Ventures erano fra i fondi interessati a partecipare al round di 500 milioni, a fronte di una valutazione di circa 12 miliardi.

La app che piace al presidente del Consiglio Matteo Renzi è invisa ai tassisti europei in diverse capitali fra cui Londra, Bruxelles, Berlino, Barcellona senza dimenticare i disordini della settimana scorsa a Milano, sfociati con la messa al bando di UberPop.

 

Tornando al finanziamento, secondo il Wal Street Journal, se Uber deciderà di aumentare la sua valutazione oltre i 12 miliardi, probabilmente il round di finanziamenti supererà la quota di 500 milioni prevista in un primo momento.

 

Per il momento non c’è alcuna conferma del fatto che il nuovo round di finanziamenti si chiuderà e nemmeno una deadline né una valutazione ufficiale della società.

 

Quel che è certo è che la scorsa estate Uber era valutata intorno ai 3,5 miliardi di dollari e che un nuovo round di finanziamenti alle cifre che stanno circolando in questi giorni catapulterebbe l’azienda nel club delle “startup da 10 miliardi di dollari”, in compagnia di Xiami, Dropbox, Palantir, Jingdong, Zalando, SpaceX, Spotify, Pinterest.        

 

 

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