Loreno Bittarelli (Uritaxi): ‘Forse Renzi non lo sa, ma Uber costa il 60% in più del taxi’

di Paolo Anastasio |

Loreno Bittarelli, presidente di Uritaxi, replica a Matteo Renzi sulla vicenda Uber: ‘Forse il presidente del Consiglio non sa che una corsa prenotata con la app costa circa il 60% in più rispetto al taxi’.

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Loreno Bittarelli

Sul caso Uber, i tassisti replicano al presidente del Consiglio Matteo Renzi che oggi ha detto a Radio Anchio “Io ho utilizzato Uber a New York con un amico. L’ho trovato un servizio straordinario, dalla prossima settimana affronteremo anche questo”. Il commento di Renzi è arrivato dopo il blocco a Milano di UberPop deciso dal ministro Maurizio Lupi, dopo le proteste dei tassisti meneghini.

 

La replica dei tassisti arriva per bocca di Loreno Bittarelli, presidente nazionale di Uritaxi e del 3570: “Il Premier Matteo Renzi non sa che un cittadino che richiede un servizio attraverso la app che lui dichiara di apprezzare, spende molto di più rispetto al taxi – dice Bittarelli in una nota a Key4biz – Per verificarlo basta andare nel loro sito, come noi abbiamo fatto e fare delle verifiche: Roma Via Veneto – Aeroporto di Fiumicino 77 euro, contro i 48 euro del taxi, mentre da via Ugo Ojetti all’aeroporto costa 116 euro, contro i 70 euro del taxi e così via. Il costo è circa il 60% in più”.

 

Tra l’altro, aggiunge Bittarelli, il prezzo è solo indicativo e può anche crescere vertiginosamente a seconda della disponibilità di veicoli del momento. “Alla faccia della trasparenza e della certezza del prezzo del servizio pubblico! – continua Bittarelli – I costi sono nettamente superiori, perché si inserisce in mezzo un intermediario che fa incrementare i costi finali del servizio per l’utente, cosa proibita invece dalle leggi italiane sul trasporto pubblico non di linea che proprio per questo motivo prevedono che il contratto sia diretto tra il vettore e l’utente”.

 

“C’è poi l’aspetto fiscale: avendo la società sede in Olanda, Uber effettua il servizio utilizzando dei noleggi con conducente che operano in spregio delle Leggi che regolamentano il settore”, prosegue Bittarelli, precisando che anche i taxi hanno una loro app, si chiama IT Taxi, che consente di richiedere direttamente un taxi in tutta Italia. “Non abbiamo paura di competere con chiunque, ed accogliamo favorevolmente qualsiasi tipo di innovazione che possa migliorare il servizio per l’utenza, purché ciò avvenga nel rispetto delle regole come facciamo noi – chiude la nota – Altrimenti non si tratterebbe più di sana concorrenza, ma di concorrenza sleale. Ci auguriamo quindi che il Premier possa ravvedersi prendendo atto di queste nostre brevi considerazioni”.