eBook, Dario Franceschini accelera sul taglio dell’Iva

di Raffaella Natale |

Secondo indiscrezioni, il Ministro Dario Franceschini starebbe lavorando a un DL che prevede il taglio dell’Iva al 10% per gli eBook. Per Sergio Boccadutri (Sel): ‘Un passo avanti importante’.

Italia


Dario Franceschini

Presto anche l’Italia potrebbe ridurre l’Iva sugli eBook. Secondo indiscrezioni, il Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini nel Decreto legge per la tutela e lo sviluppo del patrimonio culturale avrebbe previsto, tra le altre cose, anche l’abbattimento dell’Iva per i libri digitali al 10%.

La notizia non ha ancora ricevuto conferma ma, se così fosse, segnerebbe un importante passo avanti del nostro Paese per il rilancio dell’industria digitale. Per Sergio Boccadutri, deputato di Sel, si tratterebbe di “una notizia esplosiva“.

 

Sappiamo che la materia è di competenza europea, ma il Ministro potrebbe voler dare ‘una scossa’ alla Ue per poi intervenire più concretamente durante il semestre di presidenza italiana. Ricordiamo, infatti, che Francia e Lussemburgo per aver ridotto l’Iva sugli eBook sono incorsi in una procedura di infrazione, ma questo non ha fermato i due Paesi che non hanno fatto alcun passo indietro a riguardo.

 

Franceschini dimostra ancora una volta la sua grande sensibilità per questi temi e, se il provvedimento fosse approvato, sarebbe il primo Ministro ha mettere nero su bianco la riduzione dell’Iva, raccogliendo le richieste degli editori che da tempo domandano l’equiparazione tra libri di carta (Iva al 4%) ed eBook (Iva al 22%).

 

Una misura che servirebbe anche a mettere le imprese italiane nelle condizioni di competere con le aziende straniere che hanno sede in Lussemburgo e pagano il 3% d’IVA, come Amazon contro cui il governo francese ha adottato una linea dura, arrivando ad accusare il gruppo americano di dumping. Una condizione di privilegio per le web company che oltretutto ricorrendo ad aggressivi sistemi di ottimizzazione fiscale si sottraggono in tutto o in parte al pagamento delle tasse, rendendo davvero difficile concorrere con loro.

 

Il DL dovrebbe essere discusso nel prossimo Consiglio dei Ministri ma, intanto, Franceschini è al lavoro per cercare la copertura finanziaria del suo provvedimento.

 

Sergio Boccadutri (Sel): ‘Per l’Italia, un passo avanti importante’

“Certo, siamo ancora lontani dall’Iva al 4% applicata ai libri cartacei che rimane l’obiettivo, ma è un passo avanti importante“, ha osservato Boccadutri.

Ricordo – ha aggiunto il deputato del Sel – che proprio questa componente di costo è stata indubbiamente il maggiore limite alla diffusione dell’editoria elettronica nel nostro paese. Basti pensare che in Italia soltanto 2 libri venduti su 100 sono in formato elettronico, contro i 25 degli Stati Uniti”.

Finalmente – conclude Boccadutri – l’Italia si muove nel solco del superamento della distinzione tra supporto fisico e supporto digitale, e ciò è ancora più importante perché avviene alla vigilia della presidenza italiana del semestre europeo, perché finora Bruxelles su questo punto ha rappresento solo un freno obsoleto”.

 

Lo scorso dicembre era stato l’allora Ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato ad aver lanciato la proposta di abbattere l’Iva sugli eBook. Un progetto che però restò soltanto una buona intenzione ma che adesso potrebbe diventare una realtà grazie al Decreto di Franceschini.

 

Francia e Lussemburgo in prima linea

Ad aprire la via sono state Francia e Lussemburgo, richiamate dalla Commissione Ue, prima con una lettera di messa in mora e poi con un parere motivato, e infine deferite nel febbraio scorso alla Corte di Giustizia Ue per aver tagliato l’Iva sugli eBook. La decisione era stata presa dai due Paesi per contrastare l’avanzata degli OTT americani su questo nascente mercato.

Parigi ha fissato l’Iva al 7% per gli eBook come per i libri di carta, invece del previsto tasso del 19,6% mentre invece Lussemburgo un’aliquota super ridotta del 3%. Ma la Francia è andata anche oltre, arrivando ad abbattere al 2% anche l’Iva per la stampa online con un recente provvedimento.

 

Il rischio della procedura Ue esiste, ovviamente, ma la Francia punta a una modifica della Direttiva sull’Iva dopo le elezioni europee che si terranno il prossimo 25 maggio, interpretando come un segnale favorevole alla riforma, il lancio nel 2012 di una consultazione pubblica europea su questi argomenti.

Altro fattore incoraggiante, il cambio di marcia della Germania, finora contraria al principio della neutralità tecnologica per i libri così come per la stampa, che adesso sarebbe invece favorevole. Adesso anche l’Italia con il Ministro Franceschini sposa questa linea, rilanciando il digitale e puntando sugli eBook.