La roadmap digitale italiana per il semestre di presidenza Ue: Antonello Giacomelli da Neelie Kroes

di Paolo Anastasio |

Il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli incontra domani a Bruxelles il commissario all’Agenda Digitale Ue Neelie Kroes. Sul tavolo la strategia digitale di Matteo Renzi per il semestre di presidenza Ue dell’Italia.

Italia


Antonello Giacomelli

La roadmap del Governo italiano in materia di digitale, in vista dell’imminente semestre di presidenza Ue del nostro paese. Sarà questo l’argomento sul tavolo dell’incontro, fissato domani a Bruxelles, fra il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli e il commissario europeo per l’Agenda Digitale Neelie Kroes

 

In Europa c’è grande attesa da parte dell’industria Ict per il semestre di presidenza italiano, e secondo fonti del Mise, domani a Bruxelles il sottosegretario Giacomelli sarà “ambasciatore” di Matteo Renzi, che da Palazzo Chigi è il regista del programma digitale italiano, che sarà promosso durante il semestre di presidenza anche in sede europea. Programma che prevede alcuni punti ben definiti che Giacomelli trasmetterà domani alla Kroes.

 

In primo luogo, l’Italia si impegna a investire sulla banda larga e ultra larga non meno di 7 miliardi di euro nel prossimo quinquennio, di cui 5-6 miliardi derivanti da fondi pubblici.

Entro il 2020 l’obiettivo del nostro paese è di arrivare alla copertura di tutte le scuole del paese in fibra ottica e Wi-Fi, e a quella di tutti gli uffici pubblici con connessioni a 100 Mbps. 

 

In secondo luogo, nell’incontro di domani il sottosegretario Giacomelli esporrà a Neelie Kroes l’intenzione di Matteo Renzi, durante il semestre di presidenza, di promuovere a livello europeo il progetto di identità digitale dei cittadini. Il Pin unico per accedere a tutti i servizi della PA è stato recentemente proposto dal Governo nell’ambito della riforma della PA. L’obiettivo di Renzi è la creazione di un Pin unico dei cittadini europei, che consenta il loro riconoscimento digitale da parte di tutti gli enti della PA a livello continentale.

 

Una soluzione, quella del Pin digitale, basata su criteri e standard tecnologici condivisi in Europa, che nelle intenzioni del Governo Renzi  consentirà di promuovere la domanda di servizi a banda larga e ultra larga a livello continentale.

 

Sul fronte degli investimenti internazionali, l’Italia sembra sempre più appetibile all’estero e su questo punta Renzi anche per quanto riguarda il digitale, alla luce del recente attivismo dei fondi esteri in casa nostra.  Il semestre di presidenza, nell’ottica del Governo, dovrà quindi essere un’occasione per promuovere il made in Italy e migliorare l’immagine del nostro paese all’estero.

 

In terzo luogo, una delle priorità del semestre di presidenza italiano riguarda la volontà di arrivare all’approvazione della direttiva sul mercato unico delle Tlc. Altri temi sul tavolo sono la promozione del Cloud, dei Big Data e degli Open Data nella PA.

 

C’è poi il tema della Web Accessibility, un mercato che in Europa vale 2 miliardi di euro ma che ha ampi margini di crescita e su cui la presidenza italiana porrà molta attenzione, visto che soltanto il 10% dei siti è a norma con le regole dell’accessibilità.

 

Infine, sul tema delicato della net neutrality, il compito della presidenza italiana in sede Ue sarà quello di mediatore. Il pacchetto recentemente approvato dal Parlamento uscente dovrà essere votato dal Consiglio degli Stati membri, che non sono tutti allineati, Regno Unito e Germania in primis. La posizione dell’Italia è, ad ogni modo, attenta al principio della net neutrality, tenendo però presente la necessità di prevedere regole ben definite per gli Over the Top.

 

Il tema è importante e il dibattito, anche alla luce della recente presa di posizione della Fcc americana che darebbe agli operatori la possibilità di stringere accordi con i fornitori di contenuti, non può essere ignorata. E per questo va affrontata quanto meno a livello europeo, in ottica di single market. Lo stesso vale per la Web Tax, un tema che, secondo Renzi, va affrontato in una dimensione europea e non a livello di singoli stati membri. In particolare, gli Ott per l’Europa rappresentano prima di tutto una sfida culturale, anche se nell’ottica del Governo italiano non c’è un rischio “colonizzazione” (questo l’allarme del presidente di Mediaset Fedele Confalonieri)  da parte delle web company Usa.  

    

Sul fronte della Internet governance, dopo il summit NetMundial 2014 di San Paolo, l’Italia è favorevole alla visione che propugna il superamento della gestione Usa-centrica del web gestita dall’Icann. Bene quindi una governance multi-stakeholder della Rete, anche se il dibattito è complesso e va promosso e affrontato quanto meno in sede Ue.

 

Per quanto riguarda la figura del Digital Champion, attualmente vacante nel nostro paese dopo l’uscita di scena di Francesco Caio, Palazzo Chigi non ha ancora deciso su chi ricadrà la nomina. A quanto si apprende, l’intenzione è quella di affidare il ruolo di Digital Champion ad un profilo politico. Di certo i temi della banda larga e della Internet governance rientreranno nel perimetro di azione del sottosegretario Giacomelli.  L’identità digitale sarà invece gestita direttamente da Palazzo Chigi.