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RaiWay in vendita: scatta lo sciopero, programmazione a rischio

Italia


La cessione di una quota di minoranza di RaiWay, attraverso il possibile ingresso in Borsa, non piace ai dipendenti della società delle torri che hanno proclamato uno sciopero per sabato 10 maggio.

La decisione presa dal Cda Rai che la scorsa settimana ha dato mandato al direttore generale Luigi Gubitosi di procedere con la vendita per rispondere alla richiesta del governo che chiede risparmi per 150 milioni di euro, non è condivisa dai sindacati, a partire da Usigrai che ha chiesto un incontro con i vertici dell’azienda.

 

Usigrai: ‘Cedere RaiWay, scelta errata’

Per il segretario Antonio di Trapani, si tratta di “una scelta strategicamente errata, e che se dovesse avvenire sotto il diktat dei “soldi da trovare” diventerebbe di fatto una svendita, senza cercare strade alternative al rilevante ridimensionamento dell’azienda”.

Adesso le sigle sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Snater, Ugl Telecomunicazioni e Libersind-Confsal annunciano lo stato di mobilitazione.  

Il 10 maggio è quindi prevista l’astensione dal lavoro del personale di RaiWay per ciascun turno limitatamente all’Unità Organizzativa Controllo Reti e Servizi di Roma.

Una nota informa che la normale programmazione televisiva nella giornata di sabato potrebbe subire delle modifiche.

 

Slc Cgil: ‘RaiWay non va assolutamente ceduta’

Nei giorni scorsi Barbara Apuzzo, segretario nazionale Slc Cgil, ha commentato a Key4biz che  RaiWay è un asset strategico della Rai, è lo scheletro del servizio pubblico e non va assolutamente ceduto. La sua vendita rappresenterebbe la morte della Rai”. 

Aggiungendo che “la vendita della società delle torri di trasmissione imporrebbe all’azienda di Viale Mazzini di dover concorrere all’affitto di capacità trasmissiva dal 2016, quando scadrà la concessione del contratto di servizio. Non è immaginabile che la Rai, titolare del servizio pubblico, sia costretta ad affittare capacità trasmissiva presso terzi”.

 

Per gli analisti, questa vendita s’ha da fare

Non la pensano come i sindacati diversi analisti, convinti che la cessione di RaiWay permetterebbe alla Rai di far cassa velocemente, assicurandosi una lauta entrata.

Secondo alcuni osservatori, la società delle torri della Tv pubblica vale più di Ei Towers, al momento stimata in circa un miliardo di euro.

RaiWay gestisce 2400 torri di trasmissione broadcasting e realizza un ebitda di circa 60 milioni. Nel 2001, quando l’allora Dg Claudio Cappon era vicino alla cessione del 49% di RaiWay all’americana Crown Castle – operazione bloccata dal Ministro delle Comunicazioni che era Maurizio Gasparri – era stimata in 905 milioni di euro.

A fine 2013 gli analisti di Mediobanca Securities parlavano di una stima di 600 milioni cash, al netto del debito (150 milioni).

 

Ei Towers interessata a RaiWay?

Gli analisti ritengono che tra i possibili interessati a RaiWay possa esserci proprio Ei Towers che fa capo a Mediaset. Non a caso la scorsa settimana in occasione dell’assemblea dei soci, il presidente Fedele Confalonieri ha chiaramente parlato dell’interesse ad acquisire altre torri.

Per Equita Sim, “L’autorizzazione a vendere RaiWay rappresenta un’inaspettata apertura su un processo di efficientamento di cui si è discusso saltuariamente in passato ma che non è mai riuscito a superare gli ostacoli politici e sindacali. Non ci aspettiamo decisioni in tempi brevi, ma si tratterebbe di un’altra opzione importante per Ei Towers, sicuramente in grado di generare le efficienze più elevate tra tutti i processi di acquisizione possibili “.

Secondo Mediobanca Securities, “RaiWay rappresenterebbe l’opzione di M&A perfetta per Ei Towers: un investimento di 600 milioni sarebbe sostenibile senza la necessità di aumenti di capitale e il livello delle sinergie potenziali sarebbe notevole”.


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