Net neutrality, accordo Netflix-Verizon per la qualità dello streaming

di Raffaella Natale |

Dopo Comcast adesso l’accordo anche con Verizon. Obiettivo: garantire ai propri abbonati uno streaming di qualità.

Stati Uniti


Netflix

Finalizzato l’accordo tra Netflix e Verizon, annunciato nei giorni scorsi. L’operazione, su modello di quella giù realizzata con Comcast, permetterà di garantire una migliore qualità del servizio alla piattaforma di video streaming.

Si tratta un accordo cosiddetto di ‘paid-peering’ che permetterà al fornitore di contenuti di assicurare un servizio senza interruzioni o rallentamenti, connettendosi direttamente alle reti delle società tlc, che conta 9 milioni di abbonati a banda larga, senza passare da intermediari.

 

Un passaggio necessario per Netflix, che nelle ore di punta divora un terzo del traffico internet negli USA, sebbene il CEO Reed Hastings abbia espresso le sue perplessità per un modello che farebbe ricadere i costi solo sui fornitori di streaming e non su tutti gli abbonati di internet.  

Una posizione che ha aperto un forte dibattitto. In completo disaccordo – con quanto dichiarato dal Ceo di Netflix – Jim Cicconi, Senior Executive Vice President-External e Legislative Affairs di AT&T, e Luigi Gambardella, presidente di ETNO, l’Associazione europea che rappresenta i principali operatori di telecomunicazioni.

Sulla net neutrality, ha osservato Gambardella, c’è un “equivoco di fondo“. “Condivido il principio di Open Internet – ha commentato il presidente di ETNO – ma non posso accettarne l’interpretazione ‘free Internet, free lunch’. I costi per il potenziamento delle infrastrutture di rete devono essere pagati.

 

A determinare il cambio di rotta e la svolta sui temi della net neutrality è stata la sentenza del Tribunale di Washington che, accogliendo il ricorso di Verizon contro Netflix, ha bocciato le regole fissate nel 2010 dalla Federal Communications Commission (Fcc), rivoluzionando i vecchi assunti su cui si basava internet negli USA ma anche il mercato dei contenuti digitali.

Resta un mistero la cifra che Netflix versa a Comcast e Verizon per garantirsi un servizio streaming di qualità. Qualcuno parla di diverse decine di milioni di dollari. Ma questa è la condizione per poter continuare a crescere. Gli ultimi dati presentati al gruppo ci dicono che gli abbonati Usa sono 34 milioni e 48 milioni nel resto del mondo.

Solo nell’ultimo trimestre, Netflix è riuscita negli Usa a portare a casa 2,5 milioni di nuovi clienti.

 

Una ‘macchina da guerra’ che ben ci fa comprendere il timore dei broadcaster europei di fronte alla sua avanzata nel Continente.

Tanto più che mantiene la sua sede a Lussemburgo, pagando al minimo le tasse.

Forse anche per gestire i costi determinati dagli accordi con Comcast e Verizon, oltre che per finanziare le sue produzioni originali che hanno gran successo, Netflix ha anche annunciato il rincaro degli abbonamenti, uno o massimo due dollari. Una piccola cifra che però moltiplicata per tutti i clienti diventa importante per le casse di Netflix.