Google, Comcast e Facebook: i re della tecno-lobby Usa

di Paolo Anastasio |

Per influenzare le decsioni di politici e legislatori Usa, Google ha speso 3,8 milioni di dollari nel primo trimestre in attività di lobby a Washington, a fronte dei 3,09 milioni sborsati da Comcast e dei 2,8 milioni messi sul piatto da Facebook.

Stati Uniti


Lobby

Google resta sempre al vertice della lobby nel settore tecnologico Usa, seguito da Facebook che ha messo a segno un primo trimestre record per fondi destinati ad influenzare i politici di Washington. In dettaglio, nel solo primo trimestre del 2014 Google ha speso 3,8 milioni di dollari (+14%) in attività di lobby presso enti regolatori, politici e legislatori mentre Facebook nello stesso periodo ha speso 2,8 milioni di dollari (+13,5%), cifra record per il social network.

 

Gli operatori tlc non sono stati da meno: At&t ha speso 3,67 milioni nel primo trimestre, in calo del 13,8%, mentre Verizon ha messo a disposizione un budget di 3,55 milioni, in calo del 3,3%.

 

L’operatore via cavo Comcast ha speso 3,09 milioni nel primo trimestre, in diminuzione del 31%, per convincere la politica Usa a dare l’ok alla maxi-acquisizione da 45 miliardi di dollari di Time Warner Cable.

 

E’ quanto emerge da un report della Camera dei Rappresentanti Usa minuziosamente esaminato dal Consumer Watchdog, il Garante Usa dei consumatori. Dopo i big spender in attività di lobby del settore tecnologico nel primo trimestre sono Microsoft con 2,1 milioni di dollari e Oracle con 1,5 milioni. Twitter ha speso soltanto 50 mila dollari mentre fra le new entry si segnala Snapchat.

 

La performance di Facebook è legata ai compensi in azioni da parte dell’azienda distribuite ai suoi lobbisti, azioni che nel primo trimestre sono cresciute  aumentando così il valore complessivo dei fondi dedicati all’attività di lobby.

 

La spesa complessiva di Google per attività di lobby è invece diminuita rispetto al 2012, in seguito ad un’indagine antitrust della Federal Communication Commission (FCC). Detto questo, la lobby di Google è sempre molto attiva su diversi fronti: dalla riforma dei brevetti alle questioni legate alla privacy dei consumatori passando per la sorveglianza dei governi alle policy nel settore telecom.

Nell’ultimo trimestre Google ha aggiunto un nuovo settore soggetto ad attività di lobby, si tratta della sanità. In particolare, Google ha reso noto che sta facendo lobby presso il governo Usa in tema di “tecnologie basate su sensori avanzati”. L’interesse di Google per il settore sanitario potrebbe essere collegato alle nuove lenti a contatto che l’azienda sta sviluppando per misurare i livelli di insulina dei diabetici. Una soluzione tecnologica che ha bisogno del via libera della Food and Drug Administration, l’ente governativo per la regolamentazione dei farmaci negli Usa.

Per quanto riguarda Facebook, fra i temi oggetto di lobby ci sono in primo luogo le norme sulla privacy, fra cui l’implementazione del Children’s Online Privacy Protection Act, il pacchetto per la protezione della privacy dei bambini in Rete, e l’immigrazione.

Nel primo trimestre del 2014 Apple ha speso 1,07 milioni di dollari, in aumento del 48,6% rispetto allo stesso periodo del 2013; Amazon ha speso 830 mila dollari, in aumento del 3,1%; Cisco 590 mila dollari, in calo del 18,1%; Intel 1,23 milioni, in aumento del 10,8%; Oracle 1,51 milioni, in crescita dl 10,2%; Yahoo 710 mila dollari, in calo dell’1,4%; Sprint 784.707 dollari, in aumento del 17,7%; Time Warner Cable 1,93 milioni, in aumento del 3,2%.