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La fibra ottica avanza, ma a passo di lumaca: la usa il 5% degli italiani

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Cresce a ritmo sostenuto l’utilizzo delle connessioni in fibra ottica in Italia, anche se il ritardo da colmare è enorme: nonostante un incremento del 30%, infatti, solo il 4,9% degli italiani utilizza connessioni al di sopra dei 10 Mbps (contro un tasso di adozione rispettivamente del 45% e 42%, rispettivamente, nei Paesi Bassi e in Svizzera), per una crescita del 63% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’Italia si colloca, dunque, al 40esimo posto su 51 Paesi (dopo Portogallo, Francia e Spagna, per dirne qualcuno). È quanto rivela il Rapporto Akamai sullo Stato di Internet relativo al quarto trimestre 2013, dal quale emerge che svariati Paesi europei hanno osservato incrementi a tre cifre: Turchia (+234%), Irlanda (+178%), Francia (+144%), Spagna (+127%) e Belgio (+123%).

 

Il Rapporto evidenzia inoltre come in Italia l’adozione della banda larga abbia registrato un +78% rispetto allo scorso anno, con un incremento del 17% rispetto al trimestre precedente, stabilizzandosi al 57%. Italia, Turchia e Svezia sono le uniche nazioni europee a registrare una crescita trimestre su trimestre di oltre il 10%.  Il nostro paese si colloca al 38esimo posto in area Emea, subito dopo la Slovacchia.

Quanto alla velocità media di connessione, nel quarto trimestre 2013 in Italia ha registrato un incremento del 25% rispetto allo stesso periodo del 2012, a 5,2 Mbps, ma si colloca ugualmente al 46esimo posto in area Emea.

Il picco di velocità di connessione raggiunto in Italia – al 69esimo posto in area Emea – è pari a 21,6 Mbps, maggiore dell’8,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (l’unico tasso di incremento inferiore al 10% nell’area Emea) e del 19% rispetto al trimestre precedente.

A livello globale, il picco medio della velocità di connessione ha recuperato il lieve calo registrato nel terzo trimestre del 2013 con un impressionante aumento del 30%, raggiungendo i 23,2 Mbps nel quarto trimestre.

 

Per quanto riguarda infine la velocità media di connessione mobile, nel quarto trimestre la forchetta va dagli 8,9 Mbps di un provider mobile russo ai 0,6 Mbps di un provider mobile Sudafricano. In Italia, le velocità di connessione massime offerte dagli operatori vanno dai 38,4 Mbps ai 21,5 Mbps ed esiste un divario di circa 1,7 Mbps tra il provider che offre la velocità di connessione mobile media maggiore (5 Mbps) e quello che offre la velocità media minore (3,3 Mbps).

 

Il Report Akamai analizza quindi il traffico legato agli attacchi informatici, evidenziando come sia sempre la Cina la principale fonte di minaccia al mondo, con una crescita del numero di attacchi trimestre su trimestre dal 35 al 43%. Seguono gli Stati Uniti al 19% (dall’11% registrato nel trimestre precedente) e il Canada, cresciuto di 25 volte fino a raggiungere un +10% rispetto al trimestre precedente.

L’Europa, in totale, ha generato l’11% degli attacchi osservati, 0,4% dei quali originati in Italia. 38 in totale gli attacchi rilevati nel Vecchio Continente con un leggero calo rispetto al trimestre precedente.

I settori enterprise e commerce continuano a essere i più bersagliati con rispettivamente 159 e 82 attacchi. Insieme, rappresentano quasi il 70% degli attacchi osservati durante il trimestre.

 

Quanto, infine, all’adozione di indirizzi IPv6, la classifica mondiale è guidata da Stati Uniti e Paesi europei. Sette le nazioni Ue nella top ten globale: Svizzera, Romania, Lussemburgo, Germania, Belgio, Francia e Irlanda. (A.T.)

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