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Diritti tv, la startup Aereo porta i colossi tv davanti alla Corte Suprema

Stati Uniti


La piccola startup Aereo ha portato davanti alla Corte Suprema i colossi americani della Tv via cavo, avviando una battaglia legale che potrebbe rivoluzionare il mercato audiovisivo con profonde ripercussioni sulla legge che attualmente regolamenta negli Usa il diritto d’autore.

Finanziata da grandi investitori, incluso il magnate del media Barry Diller, Aereo dal 2012 consente ai propri utenti americani di guardare alcuni canali tv su internet e sui dispositivi mobili, captando con un’antenna il segnale dei grandi network televisivi.

La legge non vieta questa pratica, visto che l’antenna è personale, ma i grandi player del cavo hanno avviato una causa legale che va avanti da due anni perché Aereo non paga alcun diritto di broadcasting a fronte delle onerose tariffe di trasmissione versate da gruppi come Fox, Cbs, Bloomberg o Nbc.

 

Sulla questione è intervenuta anche la Casa Bianca, schierandosi accanto alle grandi tv via cavo, ma auspicando una sentenza molto circostanziata da parte della Corte Suprema per evitare che un eventuale parere sfavorevole nei confronti di Aereo possa compromettere la vita di startup che “offrono ai consumatori nuovi sistemi per salvare, ascoltare o guardare copie di lavori protetti dal copyright legalmente acquistati“.

 

“Il vostro modello tecnologico (quello di Aereo, ndr)è fondato esclusivamente sul modo di aggirare quei divieti legali che non volete rispettare”, ha però contrapposto il presidente della Corte John Roberts.

Se Aereo dovesse vincere la sua battaglia, sulla quale si gioca la portata delle legge sul Copyright Act, verrebbe compromesso il lucrativo modello di business delle tv via cavo.

 

Google, Facebook e Yahoo! – attraverso la Computer and Communications Industry Association (CCIA) – si sono schierati dalla parte di Aereo.

“Il caso ha conseguenze che vanno al di là del futuro Aereo e delle televisioni, che sono ostili al cambiamento“, ha dichiarato Ed Black, presidente della CCIA che ha aggiunto: “E’ in gioco il futuro di un aspetto importante del commercio su internet, il cloud computing”.

 

Per Aereo, la sua pratica è assolutamente legale. “Quello che noi proponiamo è semplicemente quello che si può captare tramite un’antenna, solo in una versione più moderna“, ha detto il fondatore Chet Kanojia, dichiarando che se dovesse perdere la causa allora dovrebbero essere messe al bando tante altre società che offrono servizi per trasmettere canzoni, video e altri file via internet.

 

La CBS ha rilanciato: “Riteniamo che il modello di business di Aereo e di altre offerte simili basate sullo stesso principio, sia fondato sul furto di contenuti creativi di altri“.

In prima linea in questa battaglia anche Time Warner, che controlla la CNN. In una nota il gruppo ha avvertito: “L’intervento della Corte urgente per riaffermare una parte importante della legge sul copyright”.

 

La Corte Suprema americana ha ascoltato ieri le argomentazioni delle parti. La decisione è attesa entro la fine di giugno. 

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