Torri Tv, mercato in fermento. Vendere o non vendere RaiWay?

di Raffaella Natale |

Il mercato delle torri televisive è in pieno fermento. Ei Towers e Telecom Italia hanno già fatto le loro mosse. E la Rai?

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Frequenze tv

Il mercato delle torri televisive in Italia è in pieno fermento. Le ultime operazioni di Ei Towers e Telecom Italia dimostrano la dinamicità di un settore che potrebbe garantire agli operatori lauti proventi. E la Rai? Ferma al palo, nessuna operazione in vista per RaiWay sebbene la necessità dell’azienda di procedere con una forte politica di risparmi.

Ei Towers, controllata da Mediaset, è ritenuta il naturale pretendente agli asset Rai. Nei giorni scorsi il governo Renzi ha aperto alla cessione della controllata delle infrastrutture di trasmissione come soluzione attuale per l’efficientamento del gruppo televisivo: l’ultima parola spetterà naturalmente al cda Rai ma il mercato già ragiona sugli scenari aperti da una dismissione totale o parziale di RaiWay sempre arenatasi in passato.

 

 “L’autorizzazione a vendere RaiWay rappresenta un’inaspettata apertura su un processo di efficientamento di cui si è discusso saltuariamente in passato ma che non è mai riuscito a superare gli ostacoli politici e sindacali – scrivono gli analisti di Equita Sim – Non ci aspettiamo decisioni in tempi brevi, ma si tratterebbe di un’altra opzione importante per Ei Towers, sicuramente in grado di generare le efficienze più elevate tra tutti i processi di acquisizione possibili “.

“RaiWay rappresenterebbe l’opzione di M&A perfetta per Ei Towers – insiste Mediobanca Securities – un investimento di 600 milioni sarebbe sostenibile senza la necessità di aumenti di capitale e il livello delle sinergie potenziali sarebbe notevole“.

 

RayWay, ricorda sempre Mediobanca, gestisce 2400 torri di trasmissione broadcasting e realizza un ebitda di circa 60 milioni.

 

Sul mercato si registra una grossa domanda anche internazionale di investimenti infrastrutturali di lunga durata per il settore audiovisivo.

L’operazione conclusa da Mediaset per Ei Towers (3.200 torri) conferma questo trend e il forte interesse per questi asset.

Mediaset ha, infatti, completato la cessione del 25% del capitale sociale di Ei Towers, incassando 283,7 milioni di euro.

Denaro fresco per le casse di Mediaset che potrebbe recuperare, almeno in parte, l’investimento fatto per comprare i diritti televisivi della Champions League, per i quali ha sborsato 700 milioni di euro, una cifra ben al di là della propria portata.

Senza dimenticare poi che resta ancora aperta in Spagna la cessione della pay tv Digital+, della quale Mediaset e Telefonica detengono entrambe il 22% con un diritto di prelazione.

 

Anche Telecom Italia punta molto sul business delle torri, dal quale prevede di incassare oltre 2 miliardi di euro da poter successivamente investire nelle infrastrutture di rete.

Già cominciano a manifestarsi i primi interessi per la New Co di Timb (Telecom Italia Media Broadcasting) e del Gruppo L’Espresso.

Il fondo Clessidra si è già fatto avanti. “E’ un tipo di attività che ci piace“, ha dichiarato il numero uno dell’azienda Claudio Sposito, aggiungendo: “Se ci sarà l’opportunità saremo sicuramente interessati“.

 

Oltre a Clessidra, si è anche parlato dell’interesse per la New Co del fondo F2i di Vito Gamberale.

A riguardo, il presidente di TI Media, Severino Salvemini, ha commentato che “già quando Timb era stata messa nel contest precedente insieme a La7 e Mtv, avevamo ricevuto manifestazioni di interesse. Immaginiamo che coloro che avevano fatto tali manifestazioni potrebbero essere interessati. Carotaggi di interessi specifici non ne abbiamo”.

 

L’operazione tra TI Media e L’Espresso sarà perfezionata entro giugno, una volta ottenuto il via libera da parte dell’Agcom.

 

La joint-venture sarà partecipata al 70% da TI Media (titolare di tre multiplex) e per il restante 30% da Gruppo L’Espresso (2 mux) per una valutazione, secondo le stime degli analisti, di circa 300 milioni di euro. TI Media s’è però riservata il diritto d’uso del canale 55 in vista della liberazione della banda 700 per servizi tlc.

 

La New Co. creata dalle due aziende sarà il fornitore di riferimento dei principali editori televisivi non integrati nazionali ed esteri operanti sul mercato italiano. L’operazione consentirà inoltre di conseguire rilevanti sinergie industriali.

Il nuovo gruppo potrà contare su un giro d’affari annuale di circa 100 milioni di euro, un risultato economico positivo e una robusta generazione di cassa.

 

In tutto questo non possiamo fare a meno di notare l’immobilismo della Rai che è appunto presente sul mercato delle torri tv con RaiWay e che sicuramente, visto il profondo rosso dei suoi conti, avrebbe bisogno di far cassa ma preferisce restare ferma.