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#Datagate, Premio Pulitzer a Guardian e Washington Post per il caso Snowden

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Premio Pulitzer al Guardian Usa e al Washington Post nella categoria ‘servizio pubblico’ per aver rivelato, grazie alla talpa Edward Snowden, le attività della National Security Agency e dei suoi discutibili programmi di sorveglianza, scatenando il Datagate e aprendo un caso di dimensioni planetarie tanto da spingere il presidente Barack Obama a dare l’OK per la riforma della Nsa.

 

Il comitato del Pulitzer ha premiato il Guardian per aver “aiutato, attraverso un modo di informare deciso, a suscitare un dibattito sulla relazioni tra il governo e i cittadini sulla questione della sicurezza e della privacy“, si legge nella motivazione.

Per quanto riguarda il Washington Post, il comitato ha elogiato le “autorevoli e acute inchieste che hanno aiutato il pubblico a comprendere come le rivelazioni dell’Nsa trovino spazio nella più ampia struttura della sicurezza nazionale”.

 

Il comitato ha attribuito il premio a entrambi i quotidiani senza citare i giornalisti autori degli articoli e delle inchieste.

Al Guardian l’inchiesta è stata condotta da Glenn Greenwald, che adesso affianca Pierre Omidyar di eBay nel suo progetto editoriale ormai pronto al lancio.

All’inchiesta hanno lavorato anche Ewen MacAskill e la film maker Laura Poitras che ha collaborato anche con Barton Gellman, il giornalista che ha guidato il lavoro sul Datagate per il quotidiano.

 

Tra gli altri premi, il Boston Globe ha vinto il Pulitzer per la breaking news sulla copertura “esaustiva ed empatica” dell’attentato alla maratona di Boston e al New York Times è andato il riconoscimento per le breaking news nella fotografia. L’agenzia Reuters ha vinto il premio Pulitzer per le notizie internazionali sulla violenta persecuzione della minoranza musulmana in Birmania.

 

I vincitori del premio, giunto alla sua 98esima edizione, sono stati annunciati alla Columbia University.

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