Editoria e Tv, il bilancio della GdF nel 2013: 68 mln di contributi illeciti ai giornali

di Raffaella Natale |

Il comandante Paolo Occhipinti a Key4biz: ‘Circa la metà di quei contributi illeciti sono stati recuperati grazie ai sequestri di beni mobili e immobili, titoli azionari, depositi bancari e quote societarie’.

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Paolo Occhipinti

La Guardia di Finanza tira le somme del lavoro svolto nel 2013 dai Nuclei Speciali. Per quanto riguarda il lavoro svolto dai militari delle Fiamme Gialle che si occupano di Radiodiffusione ed Editoria, reparto che collabora con Agcom anche per quanto riguarda il nuovo Regolamento sul diritto d’autore online (Speciale Key4biz sul #ddaonline), durante lo scorso anno sono stati eseguiti 344 accertamenti, dei quali 258 delegati dall’Autorità di garanzia (Slide). Le operazioni hanno rilevato 625 violazioni alla normativa di settore.

 

Tra i controlli più significativi svolti nel 2013, condotti in stretta collaborazione con l’Agcom, sono da segnalare quelli relativi ai contributi pubblici per il sostegno all’editoria che hanno consentito di accertare oltre 68 milioni di contributi illecitamente percepiti, di cui circa la metà è stata sottoposta a sequestro preventivo, con la denuncia di 28 soggetti, tra società editrici e testate giornalistiche (Slide).

Parliamo – ha precisato ha dichiarato a Key4biz il Comandante Paolo Occhipinti del Nucleo Speciale per la Radiodiffusione e l’Editoria – di svariati milioni di euro che sono usciti dalle casse dello Stato e che sono stati in parte recuperati grazie ai sequestri di beni mobili e immobili, titoli azionari, depositi bancari e quote societarie”.

 

Dietro questa truffa un sistema di fatture false e costi gonfiati che ha coinvolto l’imprenditore Antonio Angelucci, deputato di Forza Italia, per i contributi erogati a ‘Libero‘ e al ‘Riformista‘, quest’ultimo chiuso a marzo 2012. Ma anche il finiano Italo Bocchino per il suo giornale ‘Roma’ e le società editrici di altre testate come ‘Il Giornale di Toscana’ e il settimanale ‘Metropoli’ – legate agli onorevoli Denis Verdini e Massimo Parisi di Forza Italia – che per otto anni avrebbero beneficiato di fondi pubblici non dovuti erogati dal Dipartimento dell’editoria.

 

Grazie alle operazioni delle Fiamme Gialle, ha detto ancora a Key4biz il Comandante Occhipinti, “sono stati reincamerati i contributi illecitamente richiesti, deliberati in buona fede dal Dipartimento dell’Informazione ed editoria presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri ma non ancora erogati che, a seguito dei nostri interventi, sono stati bloccati e redistribuiti dallo stesso DIE alle aziende editrici in regola per gli anni successivi”.

Negli anni passati il plafond dei contributi all’editoria arrivava a 700-800 milioni di euro, successivamente è stato ridotto del 90% e molti fondi destinati a testate che non ne hanno più titolo sono stati così redistribuiti a chi invece ne aveva diritto.

 

L’azione di controllo del Nucleo Speciale della GdF  è orientata prioritariamente alla verifica degli adempimenti spettanti alle imprese radiotelevisive, alle imprese editrici in materia di posizioni dominanti, al rispetto della normativa in materia di par condicio, alla tutela dei consumatori nei servizi di comunicazione elettronica, nonché alla tutela del diritto d’autore.

 

Importante anche l’operazione sull’omesso versamento del canone di concessione pagato dagli editori per l’uso delle frequenze tv nella misura dell’1% sul fatturato riferibile all’attività di radiodiffusione. Sono stati conclusi 35 accertamenti che hanno permesso di rilevare la sottrazione di una base di calcolo imponibile per oltre 34 milioni di euro, cui è seguita anche la segnalazione di 10 evasori fiscali.

 

E sempre nel 2013 è stata condotta l’operazione a tutela degli utenti e dei minori nella programmazione radiotelevisiva: segnalate 39 emittenti per 433 violazioni riscontrate per trasmissioni nocive ai minori, interruzioni pubblicitarie e programmi di cartomanzia, lotto e lotterie, cui si aggiunge la denuncia di un soggetto responsabile di reati contro la moralità pubblica e la credulità popolare.

 

Tra le operazioni più recenti che riguardano invece il 2014, ricordiamo che il 5 marzo è stata messa a segno un’importante blitz antipirateria che ha portato all’oscuramento di 46 siti dediti al file-sharing illegale di film.

Con questa operazione per la prima volta la GdF è intervenuta con forza anche contro i brand che sostengono finanziariamente i siti pirata con la pubblicità, contro i quali sono in corso accertamenti.