#ddaonline. ‘Interventi antipirateria più rapidi con il Regolamento Agcom’. Intervista a Enzo Mazza (FIMI)

di a cura di Raffaella Natale |

Il regolamento Agcom va visto in un contesto più ampio di quella che si può definire l’Agenda digitale dei contenuti, un processo che è fatto prima in prima battuta di offerta legale.

Italia


Enzo Mazza

Lunedì 31 marzo entra in vigore il nuovo Regolamento Agcom sulla tutela del diritto d’autore online (Scheda). Lanciamo oggi i primi tre interventi dello Speciale #ddaonline che Key4biz ha realizzato per l’occasione.

 

Ne abbiamo parlato con Enzo Mazza, presidente della FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana).

 

 

Key4biz. Cosa vi attendete da questo Regolamento?

 

Enzo Mazza. Per quanto riguarda il settore musicale, l’Italia è di fronte ad una grande opportunità. Da un lato, continua la progressione dell’offerta digitale, con i servizi streaming in costante crescita tanto che per la prima volta dopo undici anni, il mercato italiano è tornato a salire, dall’altro con una maggiore incisività nell’azione di contrasto all’offerta illegale. Ad oggi, grazie ad azioni sul piano penale, 18 delle maggiori piattaforme internazionali illecite, sono bloccate a livello IP e DNS. L’applicazione mirata del regolamento Agcom non potrà che migliorare l’efficacia dell’intervento, perché disporrà di una procedura amministrativa sicuramente più rapida. Noi riteniamo che il regolamento Agcom costituisca anche un indubbio strumento di educazione e sensibilizzazione per trasmettere il messaggio che l’offerta illecita di contenuti digitali in Italia non trova spazio. Purtroppo nel nostro Paese la generale attenzione alla tutela della proprietà intellettuale è molto bassa, contrariamente alla media europea e a quanto viene fatto negli Usa per tutelare le imprese e la filiera creativa. Spesso la politica, la stampa e l’accademia, con varie motivazioni, anche populiste, difendono coloro che violano la legge immettendo contenuti illeciti in rete. Vi sono interessi anche di specifici settori industriali a limitare l’azione di contrasto alla pirateria e l’azione promossa da Agcom lancia invece un chiaro messaggio al mercato: non c’è sviluppo dell’offerta digitale senza una contestuale tutela dalla pirateria.

 

 

Key4biz. Pensate che il nuovo regolamento potrà bastare a frenare la pirateria?  

 

Enzo Mazza. Il regolamento Agcom va visto in un contesto più ampio di quella che si può definire l’Agenda digitale dei contenuti, un processo che è fatto in prima battuta di offerta legale. Nel settore musicale abbiamo decine di partner attivi con proposte diversificate, anche in termini di costi: da iTunes a Cubomusica, da Playme a Spotify e Deezer, Google Play, YouTube e Vevo per i videomusicali. L’integrazione tra offerta dei player mobili, come il recente accordo di Vodafone con Spotify, è un ulteriore segnale di attenzione verso il mercato. Per la prima volta, in Italia, lo scorso autunno, il numero di utenti internet che si sono connessi ad una piattaforma legale ha superato quelli che si sono connessi con un servizio illegale cyberlocker o torrent, un segnale importante. Penso che l’offerta digitale di musica continuerà a crescere proprio grazie alle tecnologie digitali. E’ una grande opportunità.

 

 

Key4biz. Sarà in grado l’Agcom di gestire l’intero processo di lotta alla pirateria o sarebbe più utile un intervento del legislatore?

 

Enzo Mazza. Si tratta di un processo per lo più basato su infrastrutture tecnologiche, e non si tratta di gestire milioni di segnalazioni come qualcuno ha scritto, perché la maggior parte delle procedure di notice & take down sono svolte oggi su base autonoma tra titolari di diritti e piattaforme, penso ad esempio alle rimozioni da YouTube o dai vari cyberlocker che cooperano con i nostri servizi antipirateria.

Molto importante sarà piuttosto la rapidità di intervento su quelle piattaforme collocate all’estero che offrono anteprime o leak di contenuti e che andranno inibite con efficacia per garantire l’effettiva protezione delle opere nella fase di lancio. Un album musicale sviluppa la maggior parte delle vendite nelle prime 12 settimane ed è in questo time frame che dobbiamo essere pronti ad agire il più velocemente possibile. Per quanto attiene alla polemica sull’intervento del legislatore, perché questo tipo di attività venga svolto solo dalla magistratura, come sempre vedo solo strumentalizzazioni. Nessuno è intervenuto di recente per contestare il decreto legislativo che affida al Ministero della Sanità, senza intervento della magistratura, l’azione per inibire i siti che offrono medicinali online. Quindi, è chiaro che tutta la campagna contro Agcom è stata promossa solo ed esclusivamente per proteggere gli interessi di specifici settori che con la pirateria online realizzano consistenti ricavi indiretti. L’Italia per una volta ha preso la leadership internazionale nell’introdurre una procedura regolatoria che costituisce un modello per altri Stati.

 

Speciale #ddaonline 31 marzo 2014, vai agli altri articoli: