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Spending Review? Sindacati contro i tagli alla Polizia Postale: ‘Proprio quando cresce il rischio cybercrime’

Italia


Cresce l’allarme cybercrime in Italia, per il ventilato taglio di gran parte dei presidi della Polizia Postale e Telecomunicazioni del  nostro paese. Il piano di ristrutturazione, elaborato dal Ministero dell’Interno in ottica di spending review, prevede un netto ridimensionamento dei presidi di Polizia Postale a livello nazionale, garantendo la presenza di presidi soltanto nei capoluoghi di regione.

 

Oggi i sindacati, fra cui la Silp Cgil, avranno un incontro con il ministro dell’Interno Angelino Alfano per discutere e rivedere la bozza del piano di spending review elaborata dal Viminale. “E’ in atto un piano di riorganizzazione che prevede l’accorpamento di alcuni presidi e la soppressione di altri – dice a Key4biz Pietro Colapietro, segretario nazionale Silp Cgil – Il piano colpisce in primo luogo la Polizia Postale ma anche quella ferroviaria, le squadre nautiche e alcuni commissariati. Si tratta di settori che consideriamo strategici per la sicurezza”.

 

C’è da dire che la Polizia Postale e Telecomunicazioni si occupa di tutti i reati connessi al web, fra cui la pedopornografia, la pirateria e la caccia al denaro sporco che si muove in Rete. Con il nuovo piano di tagli, ad esempio, verrebbero chiusi i presidi di Polizia Postale in grosse città come Brindisi e Taranto, per lasciare aperto soltanto quello di Bari. In Calabria, ancora, resterebbe aperto soltanto il presidio di Catanzaro mentre Reggio Calabria non sarebbe più coperta.  

 

Secondo i sindacati, la chiusura dei presidi sarebbe grave anche perché la gente, in caso di vessazioni, atti di bullismo, truffe online  e in generale di reati online, “si rivolge subito in automatico alla Polizia Postale, chiudere i presidi è un messaggio negativo per i cittadini”, chiude Colapietro. 

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