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Agenda digitale, Renzi: ‘A luglio vertice Ue in Italia’. Per ETNO, ottima chance per la presidenza italiana

Italia


Utilizzare il semestre di presidenza italiana della Ue per rilanciare i temi fondamentali dell’Agenda digitale. E’ quello che si propone il premier Matteo Renzi che oggi, nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo di domani e dopodomani, ha annunciato che durante il semestre di presidenza dell’Ue, l’Italia organizzerà a luglio un summit “ad hoc sull’agenda digitale” che, secondo fonti di palazzo Chigi, si terrà a Venezia.

“Sarà importante usare il semestre come occasione per approfondimenti specifici e settoriali e per l’Italia significherà utilizzare il semestre anche ponendo alcune sfide innovative che possono essere occasioni trasversali”, ha spiegato Renzi, “perciò abbiamo convenuto di organizzare a luglio un appuntamento sull’Agenda digitale che coinvolga tutti e 28 i Paesi dell’Ue. Parte della competitività del sistema deriva da investimenti su questo settore e dalla capacità delle forze politiche e dei governi di tradurlo in atti concreti, di questo abbiamo discusso con Hollande e Merkel”.

 

L’iniziativa di Renzi ha raccolto la soddisfazione di ETNO, l’Associazione europea che rappresenta i principali operatori di telecomunicazioni.

Per Luigi Gambardella, presidente di ETNO,L’annuncio del Presidente del Consiglio Matteo Renzi è un’ottima notizia per il nostro settore. La presidenza italiana dell’Ue è un’occasione unica per dare impulso alle politiche europee per la crescita delle ICT. Tale appuntamento avverrà a uno snodo cruciale della vita politica europea: i nuovi eurodeputati saranno eletti a fine maggio e i nuovi Commissari europei verranno designati in autunno. La presidenza italiana ha la chance di orientare una nuova Agenda Digitale europea per i prossimi cinque anni. Abbiamo bisogno di un’agenda più ambiziosa e incisiva. ETNO è pronta a fare la sua parte per sostenere politiche di innovazione e di crescita”.

“Gli operatori di telecomunicazioniha continuato Gambardella – sono la spina dorsale della rivoluzione digitale oggi in corso. Secondo studi recenti, nel 2017 il traffico IP mondiale raggiungerà gli 1.4 Zetabyte all’anno: è urgente che l’Europa sviluppi una visione forte per un mondo in cui tutto sarà interconnesso. ETNO intende lavorare insieme alla Presidenza Italiana dell’UE sin da ora su questa ambiziosa visione”.

 

ETNO sta già definendo un piano strategico per informare il lavoro delle prossime istituzioni europee sulle priorità dell’industria UE.

 

Ieri Renzi aveva parlato di Agenda digitale anche alla presentazione dell’ultimo libro di Massimo D’Alema ‘Non solo euro’, lanciando l’evento e il tema dell’innovazione, argomento finora poco trattato dal neopresidente del Consiglio.

Bisognerà però attendere fino a luglio e ci sono provvedimenti urgenti che, invece, l’Agenda digitale richiede e che attendono ancora d’essere approvati.

“E’ giusto – ha detto Renzi – utilizzare il semestre di presidenza italiana in Europa per l’Agenda digitale: faremo un appuntamento ad hoc su questo tema come una delle cifre del semestre italiano”.

 

Al momento l’unica certezza è che Renzi sulla scia di Letta ha voluto tenere l’Agenda digitale sotto l’ala della presidenza del Consiglio, ma per farci cosa? Questo ancora non si sa.  In Italia c’è da fare ancora tanto. Ora l’Agid che ha finalmente il suo statuto dovrà mettersi al lavoro sulle urgenze.

 

Intanto nelle prossime settimana ci sarà l’incontro con il commissario dimissionario per l’Agenda digitale, Francesco Caio, come quest’ultimo ha annunciato intervenendo alla presentazione della relazione annuale dell’Organo di Vigilanza  per la Parità di Accesso (Odv), presieduto da Antonio Sassano.

Il premier ha chiesto a Caio un “dossier molto dettagliato“. E anche “un briefing sulla rete e per fare il punto sull’Agenda digitale da organizzarsi entro marzo’.

Caio ha fatto sapere che il suo lavoro è giunto a termine: “Il mio lavoro è finito. Si saprà nelle prossime settimane se e come andare avanti”.

 

“I tre principali progetti, a partire della fatturazione elettronica, sono tutti in fase di avanzata realizzazione”, ha ribadito ancora una volta ieri Caio ai microfoni del Gr Rai.

Dal 6 giugno prossimo tutte le amministrazioni centrali dovrebbero accettare fatture solo in formato elettronico. Serve invece un decreto per estendere l’obbligo alle PA locali da giugno 2015. Mancano poi l’Anagrafe Nazionale delle Popolazione Residente e il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Secondo alcune stime, quando tutti i progetti saranno avviati, si potrebbe avere un risparmio per lo Stato di 30-35 miliardi.

Ma i risultati si vedranno davvero o si perderanno i mille rivoli e nelle pieghe delle varie amministrazioni locali senza produrre nulla di concreto?  

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