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Mercato unico tlc: primo via libera del Parlamento Ue, ma accordo improbabile entro il 2014

Europa


Primo via libera dalla Commissione industria del Parlamento europeo al Regolamento della Commissione europea sul mercato unico digitale.

La proposta, approvata con 30 voti favorevoli, 12 contrari e 14 astensioni, copre una serie di misure che riguardano lo spettro radiol’abolizione delle tariffe di roaming entro il 2015 e le regole sulla net neutrality.

 

Il pacchetto dovrà ora essere votato dal Parlamento in seduta plenaria, il prossimo 3 aprile, e dovrà ottenere il consenso degli Stati membri: sarà questa, secondo Strasburgo, una delle priorità del nuovo Parlamento che sarà eletto alla fine di maggio.

Un accordo finale sul testo è atteso per la fine di quest’anno secondo la Commissione europea. Ma difficilmente per come si sono messe le cose, quest’obiettivo sarà raggiunto anche perché l’attuale Parlamento è in scadenza e molti dei Governi Ue, che dovranno ora discutere la posizione espressa oggi dal Parlamento, non vedono di buon occhio alcune delle misure, in particolare quelle sulla net neutrality che creerebbe una legislazione su internet troppo intrusiva. Altro tema su cui gli Stati membri non saranno assolutamente d’accorso e’ lo spettro radio. Nessuno vuole perdere le proprie prerogative essendo la vendita delle frequenze un’occasione per ‘fare cassa’.

 

Il Regolamento sul mercato unico europeo è stato presentato dalla Commissione europea a settembre dello scorso anno. Il suo obiettivo ultimo, ha spiegato allora Commissario Neelie Kroes, è quello di permettere ai consumatori di risparmiare sul costo dei servizi, di semplificare le formalità burocratiche in capo agli operatori, di garantire la net neutrality in tutta Europa e una serie di nuovi diritti sia per gli utenti che per i fornitori di servizi per far sì che l’Europa riconquisti la leadership nel mercato digitale.

 

Per la Kroes, che ha ringraziato la relatrice Pilar del Castillo e tutti gli eurodeputati per il loro lavoro e lo spirito cooperativo, “Questo voto è una grande notizia”.

La Del Castillo ha evidenziato, in particolare, l’introduzione di salvaguardie a tutela dell’apertura di internet, “che assicurano agli utenti di poter usufruire di applicazioni e servizi a loro scelta e che rafforzano il ruolo di internet quale driver della competitività, della crescita economica e dell’innovazione”.

 

Non è propriamente d’accordo Luigi Gambardella, presidente del board di ETNO – l’associazione che riunisce i principali operatori tlc europei – secondo cui le telco dovrebbero avere la flessibilità per far pagare di più determinati servizi.

“Regole stringenti, come quelle avanzate oggi dal Parlamento europeo, sono una minaccia per Internet”, ha sottolineato Luigi Gambardella, perché “l’Internet europeo funzionerà in maniera completamente differente rispetto al resto del mondo” e questo non può che destare profonda preoccupazione.

“Tutte quelle imprese e organizzazioni che si affidano ai servizi specializzati, come il video-on-demand o la telemedicina, saranno toccate da queste norme”, ha aggiunto Gambardella , chiedendosi: “E’ davvero quello che vogliamo?”.

“Se le modifiche restrittive alle disposizioni su Open Internet fossero confermate nel testo definitivo, l’accesso degli utenti e delle imprese europee ai nostri servizi ne sarebbe condizionato”, aveva recentemente affermato Luigi Gambardella al Financial Times, sottolineando che. “Questo creerebbe una situazione pericolosa, in cui l’economia digitale europea sarebbe a rischio e le imprese dell’UE si troverebbero in una situazione concorrenziale difficile rispetto ai competitor globali”.

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