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#Datagate, IBM si dissocia dall’Nsa: ‘Mai passato dati di nostri clienti al Governo Usa’

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IBM prende le distanze dal Datagate e con una lettera aperta ai suoi clienti globali scrive nero su bianco di non aver mai fornito dati sui suoi clienti alla National Security Agency (Nsa) né ad alcun altro programma di sorveglianza di massa come Prism.

 

IBM è così l’ultima grande azienda del settore h-itech, dopo Microsoft, Google, Yahoo a prendere le distanze dalle rivelazioni di Edward Snowden, la talpa del Datagate che ha scoperchiato il coperchio sullo scandalo della raccolta a strascico di metadati da parte dell’intelligence Usa.

 

Uno scandalo, il Datagate che secondo stime della Technology & Innovation Foundation costerà una somma compresa fra 22 e 35 miliardi di dollari in mancati ricavi internazionali all’industria del cloud computing statunitense.

 

Lo scandalo del Datagate ha spinto alcuni paesi, fra cui Brasile e Germania, a chiedere ai service provider nazionali di mantenere i dati dei cittadini all’interno dei confini nazionali. Una tendenza che alcune web company, in particolare Google, considerano assai rischio sa e foriera di una potenziale frammentazione nazionale di Internet.

 

Nel dettaglio, IBM ha scritto nero su bianco di non aver mai fornito i dati dei suoi clienti conservati all’estero alle autorità Usa. Per ottenere i dati dei suoi clienti conservati all’estero, IBM sostiene che il governo Usa dovrebbe ottenere il via libera tramite canali ufficiali regolati da trattati internazionali.

 

  

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