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Anica scommette sul web, online dal 31 marzo il servizio di film on demand

Italia


Anica punta sul web e, mentre si continuano a inseguire le indiscrezioni sul prossimo arrivo anche in Italia di Netflix, fissa la data di lancio della suo servizio, il 31 marzo, giorno fatidico in cui entrerà in vigore il Regolamento Agcom sul diritto d’autore online. Una casualità? Probabilmente no, visto la grande battaglia che c’è stata nel nostro Paese per avere regole fisse e certe per combattere la pirateria.

L’Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali (Anica) ha così deciso di sfidare gli OTT e investire su internet e il 31 marzo nel corso di una conferenza stampa fissata alle ore 11 a Roma nelle sede di Anica verrà presentata ufficialmente la piattaforma Anicaondemand. Subito dopo si terrà una Tavola rotonda sul tema dell’offerta legale.

 

Bocche cucite sul catalogo e sul prezzo del servizio. L’unica cosa che si sa è che l’offerta, a pagamento, sarà on demand e non bisognerà sottoscrivere un abbonamento.

 

Grazie a internet è già possibile, in Italia, guardare sulla tv, comodamente seduti sul divano e gratuitamente, i video sul web, su YouTube ad esempio, ma anche, questa volta a pagamento, film o serie tv, grazie ai servizi Chili o Cubovision che consentono l’acquisto o il noleggio di contenuti, on demand o in abbonamento.

 

Da un paio di mesi è arrivato sul mercato anche Infinity, il servizio lanciato da Mediaset che, con un costo mensile di 9,99 euro, consente di fruire degli oltre 5 mila film, serie e fiction in catalogo, non solo sulle smart tv, ma anche su altri dispositivi.

Ma anche Sky Italia si sta muovendo e si attende nelle prossime settimane il lancio del progetto Sky Online. Un servizio simile a quello fornito da Mediaset che, oltre a film e serie tv, in più dovrebbe fornire anche qualche contenuto sportivo. Il costo, non ancora definito, dovrebbe essere nel range tra i 10 e i 20 euro mensili.

 

Ma per far veramente decollare l’offerta sul web sarebbe il caso di rivedere i limiti posti dalle finestre temporali di distribuzione che impongono in Italia che dopo l’uscita in sala di un film si debbano aspettare almeno 15 settimane prima di poterlo avere on-demand o su Dvd.

Il senatore Felice Casson del Pd nella sua proposta di legge sul diritto d’autore ne ha chiesto l’abbattimento, sostenendo che il sistema delle ‘windows’ sia una concausa certa della pirateria audiovisiva. Anche la Ue è su questa linea

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