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#WWW25, Tim Berners-Lee : ‘Ora serve una Costituzione per Internet’

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Una Costituzione per difendere e tutelare Internet, è quello che chiede oggi l’inventore del World Wide Web (WWW), Tim Berners-Lee, in occasione del 25° compleanno della sua ‘creatura’. (SCHEDA)

Il Datagate e l’affaire Snowden hanno scardinato tutto il sistema su cui si basava il web, ponendo l’urgenza di strumenti che possano tutelarci da chi con estrema facilità e per qualunque ragione (anche la più banale) è in grado di spiare ogni piega della nostra vita privata grazie alle nuove tecnologie.

E mentre c’è già chi comincia a chiedersi come sarà internet tra 25 anni, l’ingegnere informatico britannico, che il 12 marzo del 1989 ha pubblicato un articolo ormai considerato come l’atto di nascita del World Wide Web, avanza adesso la sua nuova proposta nell’ambito della campagna “Il Web che vogliamo” (The Web We Want) per un internet libero.

“Abbiamo bisogno di una Costituzione globale, di una Carta dei diritti“, ha dichiarato Tim Berners-Lee al quotidiano The Guardian.

 

Greeting from Web inventor Tim Berners-Lee on the Web’s 25th anniversary

 

“Se non abbiamo un internet libero, neutrale su cui contare senza preoccuparci di cosa accade dietro le quinte, non possiamo avere un governo libero, una buona democrazia, un buon sistema sanitario, comunità connesse e diversità di culture – ha sottolineato – non è ingenuo pensare di poter avere tutto questo, ma è ingenuo pensare di poter rimanere a braccia conserte e ottenerlo”.


Berners-Lee è stato piuttosto critico verso i programmi di controllo delle agenzie di intelligence di Stati Uniti e Regno Unito, svelati da Edward Snowden. Alla luce di quanto emerso, ha osservato, le persone vogliono una revisione delle procedure usate dai servizi di sicurezza.

Da qui la sua denuncia: “I nostri diritti vengono violati sempre più da ogni parte e il pericolo è che ci si possa abituare a tutto questo. Per questo voglio usare il 25° compleanno perché ci si impegni tutti a riportare nelle nostre mani il web e a stabilire quale rete vogliamo per i prossimi 25 anni”.

“Non è da ingenui credere che possiamo ottenere tutto questo, è invece da ingenui credere che possiamo restare con le braccia incrociate e aspettare di averlo”, diversamente gli utenti saranno ‘colpevoli’ della loro perdita di libertà.

 

Queste le ragioni e gli obiettivi della campagna ‘Il Web che vogliamo’ che intende sollecitare gli utenti a redigere una Carta dei diritti digitale in ciascun Paese, una dichiarazione di principi che possa essere sostenuta da istituzioni, funzionari di governo e aziende.

 

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