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Telecom Italia centra gli obiettivi sul debito. Segni di ripresa sul mercato domestico

Italia


Telecom Italia limita i danni, visto il contesto congiunturale in peggiormaneto, in particolare sul mercato domestico, e chiude il 2013 con un’inversione di tendenza rispetto ai precedenti esercizi, evidenziando miglioramenti sul fronte della telefonia mobile e centrando gli obiettivi di taglio dell’indebitamento, sceso più del previsto sotto la soglia prefissata di 27 miliardi di euro, a 26,8 miliardi, in diminuzione di circa 1,467 miliardi rispetto al 2012. Il bilancio 2013 si chiude con perdite per 674 milioni di euro, su cui pesa una svalutazione di avviamento per 2,2 miliardi di euro, al netto della quale il risultato di esercizio è pari a 1,5 miliardi di euro. Qui il Pdf del bilancio annuale dell’azienda

 

Migliora la dinamica di fatturato sul mercato domestico

I ricavi consolidati si sono attestati a 23,4 miliardi di euro, in riduzione del 5,2% rispetto al 2012 in termini organici. Ma nel quarto trimestre il mercato domestico ha ridotto la dinamica di perdita di fatturato.

 

L’Ebit del gruppo è pari a 2,7 miliardi di euro (1,7 miliardi nel 2012) al netto della svalutazione dell’avviamento per quasi 2,2 miliardi di euro effettuata a giugno del 2013.

 

Nel 2013 l’Ebitda organico del gruppo è pari a 9,7 miliardi di euro, con un calo di 804 milioni e un’incidenza sui ricavi del 41,6%.

 

Il margine di liquidità a fine 2013 è pari a 4,4 miliardi di euro, di cui oltre 3 miliardi in Italia focalizzati su ultrabroadband fissa e mobile. Tim copre 651 comuni italiani in Lte.

Il flusso di cassa della gestione operativa è pari a 4,8 miliardi, in calo di 1,23 miliardi rispetto al 2012. Il margine di liquidità a fine 2013 era pari a 13,6 miliardi, contro i 15,65 segnati alla stessa data del 2012: “Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie di gruppo in scadenza per oltre 24 mesi”, ha detto l’amministratore delegato Marco Patuano.

 

Buy back da 500 milioni di euro

L’azienda ha avviato un’operazione di buy back di obbligazioni per un importo di 500 milioni. Telecom Italia SpA lancerà oggi sul mercato un’offerta di riacquisto, per un ammontare di 500 milioni di euro, di titoli obbligazionari propri in euro a tasso fisso, con scadenze comprese tra maggio 2014 e marzo 2016. L’operazione, nel contesto di una solida posizione di liquidità, permette una gestione attiva delle scadenze del debito e l’ottimizzazione dei termini economici del rifinanziamento anticipato delle scadenze stesse. Lo ha reso noto l’azienda in occasione della approvazione da parte del Cda della relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2013.

 

Niente cedola per le azioni ordinarie, via libera per le risparmio

Il Consiglio di Amministrazione, con l’intento di rafforzare ulteriormente la società dal punto di vista patrimoniale e utilizzare le risorse disponibili per il piano di investimenti innovativi, ha deciso di proporre alla prossima Assemblea di non distribuire i dividendi alle azioni ordinarie. Agli azionisti di risparmio sarà invece corrisposto il dividendo privilegiato, previsto dallo Statuto in 2,75 centesimi di euro per azione, per un ammontare complessivo di 166 milioni di euro.

 

Business Unit Domestic in ripresa

Per la Business Unit Domestic i ricavi organici sono stati pari a 16,21 miliardi di euro, il flessione del 9,4% rispetto al 2012, evidenziando però nell’ultimo trimestre un miglioramento della dinamica del fatturato, in flessione del 7,7% rispetto al -9,1% del terzo trimestre e al -10,5% del primo semestre del 2013.

  

Marco Patuano: ‘Segnali incoraggianti arrivano dal quarto trimestre’

“I risultati dell’esercizio 2013, e in particolare i segnali incoraggianti che arrivano dall’ultimo trimestre, sia sul fronte della riduzione dell’indebitamento sia sul versante dell’andamento del mercato domestico, ci consentono di affrontare con fiducia il 2014 – sottolinea l’amministratore delegato Marco Patuano -. Dopo aver affrontato, pur non condividendola, la guerra dei prezzi sul mercato del mobile e avendo contribuito o ad essere leader in termini di ricavi. Grazie ai forti investimenti nelle tecnologie di nuova generazione, siamo in condizione di rispondere al meglio alla crescente domanda di servizi innovativi e convergenti. Copriamo infatti già 42 città con la fibra ottica e 651 comuni con la quarta generazione mobile. Anche in Brasile intendiamo cogliere appieno la crescente domanda di traffico dati, proseguendo ad investire in infrastrutture. Abbiamo deciso di rafforzare ulteriormente la struttura patrimoniale della società e di continuare a investire sulle reti. Anche per questo proporremo all’Assemblea di non distribuire dividendi alle azioni ordinarie, ma di corrispondere la cedola statutaria agli azionisti di risparmio. La progressiva ripresa del mercato domestico ci permetterà di tornare a remunerare tutti i soci nel prossimo esercizio”.


Obiettivo recupero della performance operativa nel 2014

Per l’esercizio 2014 Telecom Italia prevede, “pur in presenza di una maggiore pressione sull’Arpu e tensione sulla tenuta dei ricavi, in coerenza con le dinamiche del piano triennale, un progressivo recupero della performance operativa”.
Il mercato delle tlc, ha spiegato il gruppo parlando delle previsioni per l’esercizio in corso, “continua a essere caratterizzato da una flessione dei servizi tradizionali (accesso e voce) a fronte di un incremento dei servizi innovativi (broadband e servizi broadband enabled)”. Si prevede che l’effetto combinato di questi fenomeni determini una ulteriore flessione complessiva del mercato domestico, comunque più contenuta rispetto a quella osservata nel 2013, e una crescita del mercato Brasile.
Telecom Italia, come annunciato nel piano, “continuerà a difendere le proprie market share, a investire nello sviluppo delle infrastrutture, con una forte accelerazione degli investimenti innovativi destinati in particolare all’Ultra Broadband, per sostenere i ricavi da servizi tradizionali e promuovere la crescita dei ricavi da servizi innovativi, nel rispetto delle proprie politiche finanziarie”. Al contempo, il gruppo “proseguirà nel percorso di trasformazione ed efficientamento dei processi industriali con l’obiettivo di una riduzione strutturale dei running cost anche attraverso il delayering e la semplificazione delle piattaforme”.

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