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Editoria online: il sito del Guardian fa il pieno di ricavi e ora insidia il New York Times

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Un altro anno da ricordare per la versione digitale del quotidiano britannico The Guardian che nell’anno fiscale chiuso il 31 marzo ha totalizzato ricavi per 70 milioni di sterline (85 milioni di euro) contro i 56 milioni di sterline dell’anno precedente.

I ricavi complessivi, stampa inclusa, quest’anno dovrebbero crescere del 5% a 206 milioni di sterline.

Dati che confortano sulla validità della direzione strategica intrapresa dal quotidiano britannico i cui ricavi digitali stanno crescendo più velocemente di quelli del diretto competitor, il New York Times (25% contro 11%).

I ricavi digitali del quotidiano Usa, però, lo scorso anno si sono attestati a 312 milioni di dollari (187 milioni di sterline), due volte e mezza quelli del Guardian, che però sono cresciuti di 17 milioni di sterline nel 2013, contro i 26 milioni di dollari (15,5 milioni di sterline) aggiunti dal NYT. Quest’ultimo ha chiuso il 2013 con ricavi pubblicitari dal digitale per 163 milioni di dollari, allo stesso livello del 2010.

La crescita del business digitale del quotidiano newyorkese, insomma, sta rallentando, mentre quella del Guardian negli ultimi anni ha accelerato. Tanto che secondo un’analisi della Columbia Journalism Review, se il giornale britannico mantenesse un livello di crescita del 25%, da qui al 2015 potrebbe superare gli introiti pubblicitari del concorrente americano. Un parametro, quello delle entrate pubblicitarie, essenziale per valutare lo stato di salute sul medio-lungo termine. per quanto riguarda il NYT si tratta della terza fonte di reddito, pari al 25% delle entrate complessive.

 

Il New York Times, dal canto suo può consolarsi con i ricavi degli abbonamenti digitali che nel 2015 potrebbero avvicinarsi a 200 milioni di dollari all’anno. Lo scorso anno si sono attestati a 149 milioni di dollari per complessivi 760 mila abbonamenti (33 mila aggiunti nell’ultimo trimestre).

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