Acquisti online: dall’Antitrust multe per 1,7 milioni di euro a 7 aziende

di Alessandra Talarico |

Consumatori tratti inganno attraverso una ‘finestra’ che prometteva un bonus per un successivo acquisto.

Italia


E-commerce

Multe complessive per 1,7 milioni di euro sono state comminate dall’Antitrust a 7 aziende – Webloyalty, Alitalia, Airone, Ryanair, eBay, TicketOne e eDreams – per una pratica commerciale scorretta legata all’offerta buoni sconto per gli acquisti fatti sulle piattaforme online.

Il meccanismo individuato dall’Autorità su segnalazione di diversi consumatori è stato messo a punto dal gruppo Webloyalty e consiste nell’iscrizione al servizio in abbonamento – dal costo di 12 euro mensili – denominato “Acquisti e Risparmi” senza il consenso degli utenti e utilizzando i dati bancari forniti da questi ultimi all’atto dell’acquisto di beni commercializzati online su siti Internet delle società partner coinvolte nel provvedimento.

In particolare, segnala l’Autorità, “i consumatori hanno lamentato di essere stati indirizzati, al sito “www.acquistierisparmi.it”, al termine della procedura di acquisto” effettuata sui siti Internet di Ryanair, Alitalia, Airone, eBay, Ticket One ed eDreams.

In sostanza i consumatori venivano agganciati sul sito dell’azienda presso la quale avevano acquistato un bene o un servizio attraverso una ‘finestra’ che prometteva un bonus per un successivo acquisto. Il carattere, la grafica e il colore della dicitura risultavano identici (ad eccezione di Ebay) a quelli del sito sul quale si era appena conclusa la transazione: in sostanza la ‘finestra’ non era in alcun modo riconoscibile come banner pubblicitario di un’azienda diversa e il consumatore era così indotto a proseguire attratto dalla possibilità di ottenere il buono sconto.

Allettati dalla promessa di risparmi sicuri e offerte di sconti futuri (tra i 10 e i 20 euro, a seconda delle aziende), i consumatori si ritrovavano quindi “inconsapevolmente iscritti al citato servizio in abbonamento senza aver ricevuto adeguate informazioni riguardo alla natura, alle caratteristiche, nonché all’onerosità del servizio stesso”,  mentre a fronte di ogni pagina visitata, le società partner (con l’eccezione di eBay) ricevevano un corrispettivo economico da parte di Webloyalty.

Nel giro di poco più di un anno, sottolinea il garante, oltre il 62% di coloro che avevano inizialmente aderito al programma ha richiesto la disattivazione del servizio la cui iscrizione era avvenuta in modo del tutto inconsapevole, a conferma della scarsa “appetibilità” del servizio.