eL@ve, l’amore ai tempi di Internet? Elisa Manna (Censis): ‘Perde due splendidi radar, tatto e olfatto’

di di Elisa Manna (Responsabile Politiche Culturali - Censis) |

Continuiamo con lo speciale di Key4biz 'eL@ve: L'amore ai tempi di internet'. Oggi proponiamo il contributo di Elisa Manna.

eL@ve: ‘L’amore ai tempi di internet’ è uno speciale di approfondimento con articoli e video promosso da Key4biz.
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Elisa Manna

Sfiorarsi per conoscersi. Scoprire che l’altro ha una fisicità solare, aperta, diretta o piuttosto un comportamento corporeo timido, ritroso: una carezza scherzosa, un abbraccio cameratesco, il contatto veloce con la pelle dell’altro ci raccontano tanto di lui/lei. La pelle può sedurci con il suo splendore o intenerirci con la sua ruvidezza: due mani calde possono accoglierci ai primi freddi o due mani gelate possono suscitare il nostro istinto di protezione. Il corpo parla, dicono gli esperti attraverso le posture che assume, i tic, ma anche attraverso la pura presenza.

E poi.

L’amore profuma di buono. E non solo quando si è felicemente amanti. I sessuologi ci hanno ormai da tempo avvertito che esiste una chimica vera e propria, che le persone si attraggono all’inizio anche perché semplicemente riconoscono l’odore dell’altro, che trovano assolutamente incantevole. Non vale solo per gli innamorati, ricordo ancora l’odore meraviglioso che avevano i capellucci di mia figlia di un mese o due.

L’olfatto è una delle grandi strade che ci permettono di riconoscere le compatibilità; oltre che stordirci di piacere. Ma la cosa diventa un po’ difficile attraverso un computer, un assemblaggio più o meno intelligente di ferraglia.

Così l’amore ai tempi di Internet si priva innanzitutto di due splendidi radar: il tatto e l’olfatto. Si dirà: ma poi ci si incontra nella vita reale. Già, poi, forse.

Quest’incontro tutto visivo, virtuale produce una modificazione antropologica del momento dell’incontro o comunque delle prime fasi dell’incontro. Un suo impoverimento delle variabili in gioco, dei canali potenziali di conoscenza  e di sintonia.

 

 

Ci sono rischi in tutto questo?

Si, ci sono. Che l’eccitazione dell’incontro diventi tutta visiva, alla ricerca di perfezioni più o meno plastificate; una specie di casting in cui ognuno deve risultare al meglio. Naturalmente questa è una riflessione di carattere generale e di natura antropologica: è evidente che i ragazzi e le ragazze, ma non solo loro, possono inventarsi tante strade di compensazione.

 

E poi?

E poi, evidentemente, i rischi di cui si parla tanto: cyberbullismo, sexting, ricevere commenti e profferte sessuali che non si desiderano. Perciò è molto importante che le istituzioni prendano provvedimenti adeguati per arginare  questi problemi. Sempre più spesso di parla di dare sostanza al Codice Media e Minori, affinché raccolga la sfida di una società con sempre più Internet, che intendiamoci, è uno strumento straordinario. Quello che non va è che Internet sta saturando dimensioni dell’umano (l’amore, l’amicizia)che hanno bisogno  di coinvolgimenti “dal vivo”.

Dietro tutto questo c’è una società che sembra disinibita, ma che è invece impaurita  e solitaria: tutti sappiamo che non c’è luogo più solitario di una folla, tutti sappiamo che il mondo intero è racchiuso nello sguardo di due persone vicine che si guardano negli occhi.