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Netflix incontra le telco francesi. Accordo in vista con Orange

Francia


Netflix si prepara allo sbarco in Francia per l’autunno. Poi dovrebbe toccare all’Italia. E dopo l’incontro all’Eliseo, adesso il colosso americano del video streaming ha visto anche gli operatori telecom d’oltralpe. Insomma dalla politica all’industria, la compagnia sta cercando di spianarsi quanto più possibile la strada per prepararsi a un atterraggio tranquillo, visto che nell’Esagono, e non solo, è già forte la mobilitazione dei broadcaster contro l’arrivo del nuovo competitor che non dovrà sottostare ai rigidi paletti previsti dalle leggi sui media e che magari pagherà anche meno tasse, vista la sede principale a Lussemburgo.

 

Quale titolo più adatto di ‘Orange is The New Black’, una delle serie di punta che hanno fatto negli Usa il successo di Netflix, per il faccia a faccia che il gruppo americano ha avuto con gli Isp francesi tra cui Orange?

Free, SFR e Bouygues Telecom hanno incontrato i vertici del gruppo americano, ma difficile che si riesca a trovare un accordo.

Le case madri di SFR e Bouygues sono, infatti, anche nell’azionariato rispettivamente di Canal+ e Tf1, che giusto qualche giorno fa hanno scritto al Ministro Aurélie Filippetti per chiedere un urgente incontro per frenare l’avanzata di Netflix e degli OTT sul  mercato audiovisivo.

 

Il candidato ideale resta, quindi, Orange, controllata da France Télécom, che ha il maggior numero d’abbonati in Francia.

Non solo l’Isp conta oltre 10 milioni di clienti alla banda larga fissa, ma è anche presente in Spagna (1,59 milioni) e in Polonia (2,3 milioni), potenziali mercati per Netflix sebbene le riserve già espresse per il mercato iberico.

 

Secondo alcune fonti, “le trattative sarebbero a buon punto con Orange che ha tutto l’interesse di firmare un accordo con Netflix prima che lo facciano i suoi competitor”.

Già nel 2011 il Ceo di France Télécom, Stéphane Richard, aveva dichiarato di aver incontrato più volte i vertici di Netflix, spiegando che cercava di capire quale fosse la chiave del successo del servizio di video on-demand americano che ha poi cercato di trasferire in Dailymotion.

 

Ardori poi placati dagli alti costi dei diritti di trasmissione di film e serie tv. L’apertura a Netflix, che dovrebbe arrivare a settembre in Francia, casca a fagiolo, perché è in autunno che parte la campagna per i nuovi abbonamenti internet e, dalla sua, il gruppo americano ha bisogno di server e reti d’alta qualità per far arrivare il suo servizio al maggior numero di utenti.

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