I troll: persone sadiche e psicopatiche anche offline

di Alessandra Talarico |

Secondo un studio condotto da Erin Buckels della University of Manitoba ci sono forti correlazioni tra il ‘cyber-trolling’ e il sadismo, la psicopatia e il machiavellismo. Caratteristiche rientranti nella cosiddetta ‘tetrade oscura’ della personalità

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Internet troll

I trolls, ossia quelle persone che su internet si divertono a fare i ‘guastatori’, irrompendo nelle discussioni con messaggi provocatori o fuori tema, sono in genere persone con seri problemi anche nella vita offline.

È questa la conclusione di due studi condotti da Erin Buckels della University of Manitoba, secondo cui gli utenti internet che hanno ammesso di divertirsi a irrompere coi loro commenti irritanti nelle discussioni online, una minoranza degli intervistati, presentano caratteristiche psicologiche rientranti nella cosiddetta ‘tetrade oscura’ della personalità.

Esistono, insomma, forti correlazioni tra il trolling, “il sadismo, la psicopatia e il machiavellismo”, dice lo studio ‘Trolls just want to have fun‘. Meno evidente la correlazione con il quarto elemento della ‘tetrade oscura’, il narcisismo.

 

Di questi tre tratti della personalità, il sadismo (comportamento crudele, umiliante e aggressivo diretto verso gli altri) è quello che presenta “l’associazione più robusta col trolling”. Il ‘cyber-trolling’, quindi altro non è che “la manifestazione online del sadismo quotidiano”, si legge nell’abstract dello studio, secondo cui i sadici si dedicano al trolling perché lo trovano piacevole: “sia i troll che i sadici provano gioia nel vedere gli altri soffrire” dicono gli autori, secondo i quali “i sadici vogliono solo divertirsi e internet è diventato il loro parco giochi” anche perché, presumibilmente, il web offre loro un’opportunità enorme per esprimere il loro sadismo in maniera ‘socialmente accettabile’.

 

Ma non finisce qui: le persone che si sono identificate nella definizione di trolls, oltre ad aver indicato di godere nel vedere gli altri soffrire, non provano rimorso o empatia (tratti associabili alla psicopatia) e non hanno problemi a manipolare le persone o a mentire per raggiungere i propri obiettivi (machiavellismo).

 

La buona notizia è che comunque i troll sono una piccolissima porzione (5,6%) degli utenti internet che generalmente intervengono coi loro commenti nei forum e nelle discussioni online e che sono il 58,6% del totale.

Disturba però pensare che una minoranza così sparuta riesca a volte nell’intento di costringere i siti internet a chiudere l’accesso ai commenti e ad altre forme di partecipazione attiva degli utenti.