Telecom Italia verso il cda. Gaetano Miccichè: ‘Sulla governance, parola all’assemblea’

di Alessandra Talarico |

Il Cda di domani dovrebbe dunque limitarsi ad analizzare le migliori pratiche di governance possibili in Italia, rimandando tutto all’assemblea di aprile.

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Il prossimo cda di Telecom Italia sarà eletto con le regole attualmente in vigore. Eventuali modifiche alla governance – tema sul tavolo del cda di domani – saranno apportate solo in un secondo momento.

Lo ha affermato Gaetano Miccichè, direttore generale di Intesa Sanpaolo e membro dell’attuale board di Telecom Italia a margine di un evento della Fondazione Italia-Cina.

“Credo sia sbagliato e inelegante – ha detto Miccichè  – che si facciano modifiche a fine mandato, è opportuno affidare questa decisione all’assemblea, che è la casa degli azionisti”.

Il Cda di domani dovrebbe dunque limitarsi ad analizzare le migliori pratiche di governance possibili in Italia, rimandando tutto all’assemblea di aprile, chiamata a rinnovare il board.

 

In merito poi alle indiscrezioni di stampa secondo cui Miccichè, Renato Pagliaro (Mediobanca) e Gabriele Galateri (Generali) non saranno confermati nel loro ruolo di consiglieri, il Dg di Intesa Sanpaolo ha chiarito che Telco – la holding che controlla il 22,5% di Telecom Italia –  “presenterà la lista tra fine marzo e aprile e credo che nessuno di noi abbia ancora preso decisioni”.

 

Sembra voler temporaneamente sotterrare l’ascia di guerra il numero uno di Findim, Marco Fossati – azionista Telecom con il 5% e promotore dell’ultima assemblea di dicembre – che dalle pagine de Il Sole 24 Ore si dice favorevole a un cda con 11 membri indipendenti, otto indicati dalla maggioranza e 3 dalle minoranze, con un presidente di garanzia.

Un ‘compromesso’ che, a giudizio di Fossati permetterebbe di concentrarsi sull’analisi “dei progetti industriali e strategici per lo sviluppo della società”.

 

In Borsa, intanto, il titolo sta beneficiando delle nuove indiscrezioni su un possibile ‘matrimonio’ tra Wind e H3G. Un’ipotesi già più volte smentita ma che riprende vigore sulla base di nuovi rumors secondo cui H3G, controllata dal conglomerato Hutchison Whampoa, starebbe preparando un’offerta per circa 3-4 miliardi in contanti e azioni. L’operazione, secondo le ricostruzioni di stampa, prevede quindi uno spezzettamento degli asset, con  Vodafone interessata a Infostrada e Telecom Italia che invece potrebbe puntare alle torri (anche se quelle dell’incumbent in Italia e Brasile rientrano nel piano di dismissioni presentato a novembre dall’ad marco Patuano).

 

Gli analisti della casa d’affari Cheuvreux, intanto, hanno inserito Telecom Italia il titolo nella loro “selected list” dei titolo italiani preferiti, che include anche l’altra new entry GTech, Atlantia, Enel Green Power e Finmeccanica. Rimossi invece dalla lista i titoli di Assicurazioni Generali e Astaldi.