#ddaonline, Mirella Liuzzi (M5s): ‘Agcom renda pubblico il parere Ue sul Regolamento’

di Raffaella Natale |

In audizione alla Camera, la parlamentare ha chiesto a Cardani di rendere pubbliche le osservazioni di Bruxelles sul Regolamento antipirateria.

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Mirella Liuzzi

Si è tenuto oggi il seguito dell’audizione del presidente Agcom Angelo Cardani davanti alle Commissioni Cultura e Trasporti della Camera sul diritto d’autore online, sospesa il 15 gennaio scorso senza permettere ai parlamentari di partecipare al contraddittorio.

 

Cardani ha dichiarato che chi si è posto in polemica con la delibera Agcom del dicembre scorso sul diritto d’autore online in realtà persegue ‘interessi specifici’ e ha replicato con forza a chi lo ha tacciato di violare la libertà d’espressione.

Dall’odierna audizione si è inoltre appreso che la FUB (Fondazione Ugo Bordoni) sarà partner tecnico dell’Autorità nella procedura di contrasto alla pirateria.

 

Dettagliato e approfondito l’intervento dell’on. Mirella Liuzzi del M5S, depositaria tra l’altro di una proposta di legge sul diritto d’autore online che auspica possa essere quanto prima calendarizzata in modo da riportare nelle aule il dibattito circa la regolamentazione e la protezione dei diritti fondamentali di imprese e cittadini.

La Liuzzi ha osservato a Cardani che l’audizione di oggi “appare ingiustificabilmente tardiva considerando che l’Autorità ha adottato il Regolamento sulla protezione del diritto d’autore online nella seduta del Consiglio del 12 dicembre“.

“Prendiamo atto – ha ribadito – che il Parlamento è stato ignorato su una questione importante alla quale è legata la libertà di espressione”.

 

La Liuzzi è tornata sulla questione centrale del Regolamento antipirateria: l’Agcom è o no competente a regolare la materia?

Secondo la parlamentare pentastellata, e secondo il parere di diversi giuristi e associazioni del settore, “i tre pilastri individuati dall’Autorità non appaiono sufficienti a dotare di competenza Agcom in relazione all’attività esercitata da soggetti diversi dai fornitori di servizi di media audiovisivi, quali per l’appunto i fornitori di servizi internet”.

 

Cardani aveva dichiarato in merito che l’Autorità aveva richiesto il parere di 15 esperti giuristi. Per la Liuzzi, “In un’ottica di trasparenza, appare sospetto che tali pareri non siano stati resi pubblici sul sito istituzionale dell’Agcom nell’ambito della consultazione pubblica avviata sul Regolamento”.

 

La deputata ha quindi chiesto a Cardani di rendere pubblici e disponibili sul sito internet dell’Autorità tali pareri, così come di fornire al Parlamento “il testo delle osservazioni formulate dalla Commissione europea sulla bozza di Regolamento a suo tempo notificata, che ha subito delle modifiche significative nella versione da ultimo approvata“.

 

La parlamentare ha quindi ricordato l’intervista a Repubblica Tv, sulla quale Key4biz ha presentato 10 domande al presidente dell’Agcom, durante la quale Cardani etichettava “dei cittadini portavoce di milioni di italiani come dei soggetti in malafede nei confronti del Regolamento”.

Noi – ha indicato la Liuzzi – “abbiamo letto e studiato con attenzione il testo sul quale speriamo possa fornirci dei chiarimenti“.

L’ampliamento dell’offerta legale per contrastare la pirateria, per esempio, “trova spazio in un solo articolo, il 19, e prevede misure quantomeno morbide se non totalmente inefficaci”.

La parlamentare ha quindi chiesto a Cardani se “ritiene che ospitare semplicemente un link possa costituire una violazione del diritto d’autore del soggetto titolare dei diritti sul contenuto linkato e ospitato da un’altra pagina internet?  Se così fosse, è a conoscenza l’Autorità della circostanza che sono pendenti almeno tre giudizi di rinvio pregiudiziale innanzi alla Corte di Giustizia su tale profilo, non essendo chiari i confini della responsabilità per linking?“.

 

La deputata del M5S ha poi sottolineato che le procedure di Notice&Takedown sono totalmente depotenziate e che invece potrebbero risolvere una gran parte delle dispute su internet.

Altro elemento che necessita un chiarimento dall’Agcom: con quali strumenti l’Agcom accerterà se i server di un determinato provider sono localizzati all’estero?  Non vi è il rischio di introdurre previsioni intimamente autarchiche e in contrasto con il mercato unico digitale europeo?

Ultimo aspetto i costi: la Liuzzi ha chiesto a Cardani se è stata prevista una specifica dotazione di personale e di risorse per far fronte a queste nuove attività di Agcom e, in caso affermativo, quali e quante risorse umane e finanziarie saranno destinate.