Broadband: Italia e Turchia i soli paesi Ue con un tasso di adozione inferiore al 50%

di |

Sebbene l’adozione della banda larga sia aumentata del 93% rispetto al 2012, si registra però una diminuzione del 6,4% rispetto al trimestre precedente, stabilizzandosi al 49%.

Italia


Banda larga

Italia e Turchia sono le uniche due nazioni europee che registrano un tasso di adozione broadband inferiore al 50%. E’ quanto emerge dal rapporto sullo Stato di Internet relativo al terzo trimestre 2013 realizzato da Akamai, secondo cui, sebbene l’adozione della banda larga sia aumentata del 93% rispetto al 2012, essa è però diminuita del 6,4% rispetto al trimestre precedente, stabilizzandosi al 49%.

 

Adozione broadband (>4 Mbps – Dati in % – Akamai 3rd Q 2013)

 

 

Rispetto al periodo aprile-giugno 2013, l’adozione di high broadband in Italia è aumentata dello 0,5%: ad oggi il 3,7% degli italiani utilizza connessioni al di sopra dei 10 Mbps, una crescita del 40% rispetto allo stesso periodo lo scorso anno.

 

Adozione high broadband (<10 Mbps – Dati in % – Akamai 3rd Q 2013)

 

 

Quanto alla velocità media di connessione, nel terzo trimestre 2013 si conferma intorno ai 4.9 Mbps, più veloce del 24% rispetto allo stesso periodo lo scorso anno.

 

Velocità media delle connessioni (Mbps – Akamai 3rd Q 2013)

 

 

Il picco medio di velocità di connessione raggiunto nel nostro Paese è pari a 18.2 Mbps, inferiore del 4.9% rispetto allo scorso anno e del 22% rispetto al trimestre precedente. L’Italia è l’unico Paese europeo ad aver registrato un picco di velocità di connessione al di sotto dei 20 Mbps.

Per fare un raffronto, nei Paesi Bassi si è registrato un aumento del picco del 29% a 39.6 Mbps, in Repubblica Ceca del 28% a 34.8 Mbps, nel Regno Unito del 27% (35.7 Mbps). Seguono  Svezia (+23%, 33.1 Mbps), Austria (+23%, 30.4 Mbps), Romania (+22%,45.4 Mbps), Norvegia (+22%, 28.2 Mbps) e Irlanda (+20%, 31.8 Mbps).

 

Picco massimo di velocità di connessione (Mbps – Akamai 3rd Q 2013) 

 

 

 

A livello europeo, la velocità media di connessione ha segnato un incremento del 10% rispetto al trimestre precedente, attestandosi intorno ai 3.6 Mbps. In particolare, sono i Paesi Bassi ad aver registrato la crescita maggiore del trimestre (pari al 23%), con una velocità di connessione media di 12.5 Mbps. Sempre i Paesi Bassi (+45%) sono capofila per il maggiore incremento nell’high broadband rispetto al trimestre precedente, seguiti da Danimarca (+38%), Belgio (+36%), Repubblica Ceca (+31%), Svizzera (+6.7%) e Lettonia (3.7%).

 

Attraverso i rilevamenti di un set distribuito di agenti attivi su internet, Akamai ha quindi monitorato il traffico legato agli attacchi informatici individuando sia i Paesi origine del maggior numero di attacchi sia le porte loro obiettivo.

Con il 35% degli attacchi generati, la Cina è tornata ad essere la principale fonte di minaccia al mondo, scalzando l’Indonesia che scende in seconda posizione con il 20% degli attacchi. Permangono in terza posizione gli Stati Uniti con l’11% degli attacchi.

E’ aumentato di oltre 3 punti percentuale il numero di attacchi provenienti dall’Europa che, in totale, ha generato il 13.5% degli attacchi osservati, 0.7% dei quali originati in Italia.

La Porta 445 (Microsoft-DS) torna ad essere la più colpita del trimestre, bersaglio del 23% degli attacchi. La Porta 80 (WWW HTTP) e la Porta 443 (SSL [HTTPS]) scendono in seconda e terza posizione, colpite rispettivamente dal 14% e 13% degli attacchi.

 

Con poco più di 19 milioni di indirizzi connessi, in calo del 5% rispetto allo scorso trimestre, l’Italia permane in nona posizione nella top ten globale per numero di indirizzi IPv4 unici connessi ad Akamai. Per la prima volta, il Rapporto include dati relativi all’adozione di indirizzi IPv6: nella top ten globale figurano ben sette nazioni europee mentre in Asia solo una, il Giappone. Nel corso del terzo trimestre 2013, i livelli di traffico IPv6 sulla Akamai Intelligent Platform sono cresciuti da 176mila hit al secondo a più di 277mila.