Editoria, Giovanni Legnini: ‘Ci impegneremo per un uso corretto dei fondi’

di Raffaella Natale |

Rispondendo all’interrogazione del presidente della Commissione Industria del Senato Mucchetti, Legnini informa che presto saranno definite le condizioni d’accesso al Fondo.

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Giovanni Legnini

Il governo farà il possibile per evitare che i Fondi per l’Editoria vengano usati per bonus ai manager o stock option. E’ l’impegno del Sottosegretario con Delega all’Editoria, Giovanni Legnini, prende a nome dell’esecutivo di Letta, rispondendo all’interrogazione del presidente della Commissione Industria del Senato Massimo Mucchetti (Pd).

Legnini sostiene di non essere al corrente, così come il governo, di condotte di questo tipo: “Se oggi si stia verificando che per decisione aziendale vengano concessi bonus o altri riconoscimenti ai dirigenti nelle aziende editoriali in crisi che beneficiano di contributi pubblici non è noto né a me, né al governo, ma noi faremo il possibile perché fenomeni di questo tipo non si verifichino”.

 

Ieri Mucchetti nella sua interrogazione ha chiesto al Premier Enrico Letta e al Ministro Flavio Zanonato che “I fondi di sostegno all’editoria non finiscano in bonus per i manager o a sostegno di ristrutturazioni e ammortizzatori sociali”. E ha poi chiesto “Se il Governo sia a conoscenza di delibere (o progetti di delibere) da parte di società editoriali per la concessione di bonus, stock option e altre forme di aumenti retributivi ai manager nel corso o all’esito di ristrutturazioni che potrebbero ricevere i contributi del Fondo”.

 

Per conto del governo ha risposto oggi Il Sottosegretario Legnini che ha dichiarato d’aver “avviato un ascolto informale per predisporre il provvedimento attuativo, per definire requisiti, modalità e condizioni di accesso” al fondo per l’editoria.

“Se ci sarà la possibilità di includere una norma preventiva per vietare che questi episodi accadano il governo sarà favorevole – ha proseguito -. C’è però da riflettere su una tale norma, perché se durante la fase di ristrutturazione le aziende favorissero i manager, potrebbe essere difficile incidere sull’autonomia aziendale. Bisognerà individuare un modo per evitare che, in via diretta o indiretta, si verifichino episodi che il governo vedrebbe negativamente”.

 

Per Mucchetti, “L’editoria è un settore strategico per l’economia e la stessa democrazia. Deve rinnovarsi e vincere la sfida dell’online e per questo ne va sostenuto lo sviluppo, ma non sarebbe bello che con i quattrini dello stato si dessero dei premi all’esito di programmi che implicano sacrifici talvolta drammatici per i dipendenti“.

 

Il Fondo all’editoria è una misura prevista dalla Legge di Stabilità 2014 con l’obiettivo di contrastare la crisi e sostenere gli investimenti nel digitale delle imprese editoriali, anche quelle piccole, le assunzioni dei giovani, le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali, come ha spiegato in un’intervista a Key4biz il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria,Giovanni Legnini, che ha illustrato la misura entrando nel dettaglio della disposizione.

 

La Legge di Stabilità istituisce fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria con una dotazione di 120 milioni di euro: 50 milioni nel 2014, 40 milioni nel 2015 e 30 milioni nel 2016.

 

“Non daremo soldi a fondo perduto – ha spiegato Legnini nell’intervista a Key4biz -, ma solo sulla base di progetti di ristrutturazione delle aziende. Si tratta di una novità importante finalizzata ad arginare gli effetti della crisi e ad aprire una nuova fase”.