Editoria, Massimo Mucchetti (Pd): ‘Gli aiuti pubblici non finiscano in bonus per i manager’

di Raffaella Natale |

Per il presidente della Commissione Industria del Senato, il governo farebbe bene a condizionare l’assegnazione dei contributi alla rinuncia a bonus, stock option e altre forme di aumento retributivo.

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Massimo Mucchetti

Si torna a parlare del Fondo all’editoria, misura prevista dalla Legge di Stabilità 2014 con l’obiettivo di contrastare la crisi e sostenere gli investimenti nel digitale delle imprese editoriali, anche quelle piccole, le assunzioni dei giovani, le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali. Come ha spiegato in un’intervista a Key4biz il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Giovanni Legnini, che ha illustrato la misura entrando nel dettaglio della disposizione.

 

A rilanciare il dibattito è Massimo Mucchetti (Pd), presidente della Commissione Industria del Senato, che ha depositato oggi un’interrogazione al presidente del Consiglio Enrico Letta e al Ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato.

 

“I fondi di sostegno all’editoria non finiscano in bonus per i manager o a sostegno di ristrutturazioni e ammortizzatori sociali”, ha indicato Mucchetti che chiede di sapere: “Se il Governo sia a conoscenza di delibere (o progetti di delibere) da parte di società editoriali per la concessione di bonus, stock option e altre forme di aumenti retributivi ai manager nel corso o all’esito di ristrutturazioni che potrebbero ricevere i contributi del Fondo; se risultino dei contratti di solidarietà tra i dipendenti in atto o in fase di negoziazione tra i sindacati e le imprese editoriali con integrazione della retribuzione a carico delle casse o dei fondi previdenziali di categoria; se si intenda prescrivere, nel decreto per l’erogazione dei contributi del Fondo, da adottare entro il 31 marzo di ogni anno del triennio, l’obbligo di informativa su eventuali aumenti retributivi a manager o eventuali ammortizzatori sociali in essere da parte delle imprese editoriali che richiedano o abbiano richiesto i contributi”.

 

Il presidente della Commissione Industria del Senato ha anche chiesto al governo: “Se intenda condizionare, come pare opportuno all’interrogante, l’assegnazione dei contributi alla rinuncia a bonus, stock option e altre forma di aumento retributivo per i dirigenti delle imprese editoriali beneficiarie di contributi pubblici alla ristrutturazione e agli ammortizzatori sociali; se intenda accertare la sostenibilità finanziaria delle integrazioni retributive, previste nei contratti di solidarietà, ai fini della salvaguardia della solvibilità prospettica delle casse e dei fondi previdenziali di categoria”.

 

La Legge di Stabilità istituisce fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria con una dotazione di 120 milioni di euro: 50 milioni nel 2014, 40 milioni nel 2015 e 30 milioni nel 2016.

 

“Non daremo soldi a fondo perduto – ha spiegato Legnini nell’intervista a Key4biz -, ma solo sulla base di progetti di ristrutturazione delle aziende. Si tratta di una novità importante finalizzata ad arginare gli effetti della crisi e ad aprire una nuova fase”.