Lte, lo 0,1% degli utenti divora il 50% della banda 4G

di Paolo Anastasio |

Un report condotto da JDSU evidenzia che uno zoccolo duro di ‘utenti estremi’ consuma in downlink la metà della banda 4G disponibile a livello globale.

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Un piccolo zoccolo duro pari allo 0,1% degli utenti mondiali Lte consuma il 50% del traffico dati in downlink sui network 4G presenti nel mondo. Questo in sintesi il risultato dell’indagine condotta da Arieso, società specializzata in network performance controllata da JDSU. La fame di banda ultra larga Lte è quindi appannaggio di una fetta minima di utenti “heavy user”, che consumano con voracità la metà della capacità del 4G per scaricare soprattutto video.

 

Anche su reti 3G si registra la presenza di “heavy user”, o “extreme user” (utenti estremi) anche se in maniera molto meno marcata rispetto al 4G, tanto che il 50% della capacità in downlink sui network 3G viene consumato dall’1% degli utenti (dati del 2011). In altre parole, gli utenti 4G sono 10 volte più voraci di banda di quelli 3G.

“Più rapide sono le connessioni fornite dai provider, maggiore diventa la fame di banda degli utenti che chiedono performance sempre migliori – ha detto Michael Flanagan, Cto mobility di JDSU autore del report – ci si potrebbe aspettare che almeno per un certo periodo gli utenti si accontentassero della banda fornita, ma non è così. Nel caso del 4G gli utenti hanno mostrato una voracità 10 volte superiore rispetto a quelli 3G. Questo comportamento ha delle conseguenze importanti sullo sviluppo futuro dei network”.

 

Lo studio di JDSU è stato condotto su un campione di un milione di utenti nell’arco di 24 ore in un paese avanzato, e contemporaneamente il monitoraggio ha riguardato un altro milione di utenti in un mercato emergente per lo stesso lasso di tempo. Lo rende noto Cnet, secondo cui lo studio ha preso in esame 1.500 diversi dispositivi mobili, tenendo conto di quelli posseduti da almeno mille persone.

  

L’esito del report, secondo Flanagan, potrebbe spingere l’operatore a rispondere alle esigenze degli “extreme user” di banda Lte puntando su reti sempre più capillari, basate su femtocelle e WiFi, per evitare il rischio di congestione delle reti. “Reti sempre più personalizzate – ha detto Flanagan – con punti di accesso realizzati in base alle esigenze personali dei singoli utenti”, ha aggiunto Flanagan.

Lo smartphone più affamato di banda Lte, secondo lo studio, è l’iPhone 5s, i cui utenti consumano sette volte la capacità di banda degli utenti che possiedono il vecchio modello iPhone 5 che viaggia su 3G. A seguire Samsung, Htc e Sony.