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Google a sostegno del made in Italy. Nunzia De Girolamo: ‘Il marchio Italia deve crescere sul web’

Italia


I prodotti d’eccellenza del made in Italy abbracciano Google, che porta online 47 distretti nazionali e 100 filiere produttive dell’artigianato e dell’agroalimentare nazionali per promuovere in Rete i nostri prodotti Dop e Igp nel mondo. E’ questo il senso del progetto “Made in Italy: Eccellenze in digitale” presentato oggi a Roma, fortemente voluto dal Ministero delle Politiche Agricole e dalla rete di Unioncamere promotori con Google dell’iniziativa. Una vetrina digitale  (google.it/madeinitaly) realizzata dagli ingegneri del Google Cultural Insititute, per mettere in mostra il racconto e la storia dei distretti italiani dell’artigianato e dell’agroalimentare, anche quelli meno conosciuti, selezionati dal ministero guidato da Nunzia De Girolamo, che ha fornito tutte le immagini del nuovo sito.

 

Il progetto prevede anche un altro aspetto, si tratta di www.eccellenzeindigitale.it, sito destinato alla digitalizzazione delle PMI, con 20 borse di studio da 6mila euro l’una promosse da Google per la formazione di giovani “digitalizzatori”. L’obiettivo è affiancarli per un periodo di sei mesi alle aziende del territorio nel loro percorso verso l’economia digitale. Partner di questa iniziativa sono l’Università Ca’ Foscari di Venezia e la Fondazione Symbola.

 

Nunzia De Girolamo: ‘Scommessa a costo zero per l’agroalimentare 2.0’

Il ministro De Girolamo scommette “sull’eccellenza dell’agroalimentare 2.0 per portare le nostre eccellenze nel mondo – ha detto – la piattaforma sarà uno strumento di contrasto alla contraffazione dei nostri prodotti nel mondo, falsi marchi e imitazioni imitano i nostri prodotti nel mondo, creando un danno di 60 miliardi di euro all’anno al nostro paese“.

“La nuova piattaforma realizzata in sinergia con Google è una scommessa a costo zero per noi – ha detto il ministro – nasce dalla sinergia forte fra food e web per creare un legame ideale e vincente fra la Food Valley del nostro paese e la Silicon Valley. Vogliamo che le nostre piccole aziende entrino nella nuova dimensione dell’agroalimentare 2.0. I prodotti tipici italiani sono 259, ma soltanto una decina è conosciuta all’estero. L’obiettivo è fare conoscere le nostre eccellenze, perché c’è poca pubblicità del made in Italy in Rete”.

Il ministro ha puntato il dito contro la contraffazione dei nostri prodotti Dop nel mondo, Parmigiano Reggiano e San Daniele in prima fila, che “pesano per 60 miliardi all’anno in mancati ricavi sulle casse del nostro paese sfruttando l’eccellenza dei nostri prodotti alimentari con delle imitazioni che vogliamo combattere anche attraverso l’iniziativa che abbiamo realizzato con Google: aprendo quella pagina web si vede la storia e il racconto del nostro paese”, ha aggiunto il ministro, ricordando che fra gli obiettivi del Governo c’è la prossima copertura delle aree bianche del paese non coperte dalla banda larga.

C’è da dire che nel 2013 le ricerche effettuate su Google legate al Made in Italy sono aumentate del 12%, la categoria più cercata è la moda, mentre quelle che crescono di più sono il turismo e appunto l’agroalimentare. Il problema principale per la promozione dei nostri prodotti all’estero è un’esigua presenza online delle nostre PMI, soltanto il 34% di esse ha un sito web e appena il 13% fa e-commerce.

 

Carlo D’Asaro Biondo: ‘Google è una finestra sul mondo’

“L’obiettivo della nuova piattaforma è sfruttare la pervasività della Rete per promuovere le eccellenze del made in Italy nel mondo attraverso la Rete – ha detto Carlo D’Asaro Biondo, presidente Sud Est Europa, Medio Oriente e Africa di Google – L’Italia è un sogno nel mondo e la nuova piattaforma consentirà alle aziende di affacciarsi sui mercati esteri senza grossi investimenti e senza la necessità di aprire filiali in altri paesi. I distretti di nicchia presenti sulla piattaforma, dal cashmere in Umbria alla carta di Fabriano, potranno così uscire dalla nicchia di prodotto e puntare sul mercato globale della Rete a costi contenuti”.

  

La vetrina di Google, in inglese e italiano, offre percorsi narrativi sulla produzione dei diversi prodotti, con particolare attenzione per il racconto e la storia personale degli artigiani e delle tecniche di lavorazione. Foto storiche del made in Italy per puntare sulla promozione del territorio e del turismo.   Attraverso un centinaio di mostre digitali, fatte di racconti, immagini, video e documenti storici, gli utenti di ogni parte del mondo potranno scoprire le eccellenze del sistema agroalimentare e dell’artigianato italiano, la loro storia e il loro legame con il territorio. Dai prodotti più famosi, quali Parmigiano Reggiano o Grana Padano, Prosciutto di San Daniele o di Parma, o ancora il vetro di Murano, fino a eccellenze meno note quali per esempio la fisarmonica di Vercelli, il merletto di Ascoli Piceno o la carota novella di Ispica.

 

“Le sfide globali si vincono con armi globali e il progetto con Google può dare alle nostre imprese queste armi per invadere pacificamente il web con i nostri prodotti di qualità – ha detto Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere –Per sostenere i venti di ripresa che si annunciano, l’Italia deve fare del mondo agricolo e artigianale un punto di forza, puntando alla valorizzazione di questo enorme patrimonio attraverso la promozione delle piccole e medie imprese. Nel 2014 il Pil dell’Italia dovrebbe tornare a crescere dello 0,7% ma già sappiamo che, come negli ultimi anni, l’impulso proverrà quasi esclusivamente dalla domanda estera grazie ad aumento del nostro export che valutiamo del +3,7%. L’uscita dalla recessione coinvolgerà prima le produzioni maggiormente presenti sui mercati internazionali e, tra queste, un ruolo centrale è dato dalle imprese del sistema agro-alimentare e dell’artigianato di qualità” ha aggiunto il presidente di Unioncamere. “Il sistema camerale, in particolare con la rete di sportelli per l’internazionalizzazione Worldpass, punta a far crescere le opportunità di esportare delle nostre imprese, soprattutto le più piccole e meno strutturate. L’alleanza con Google è un pezzo importante di questa strategia per portare a consumatori lontani i nostri prodotti di qualità, attraverso una maggiore visibilità sulla rete”.


“Fino ad oggi la piccola e media impresa italiana è stata poco presente nel mondo web e sulle grandi piattaforme del commercio elettronico a livello nazionale e internazionale – ha detto Stefano Micelli, Professore di eBusiness all’Università Ca’ Foscari di Venezia – E’ quindi opportuno immaginare un sostegno di promozione e diffusione culturale attraverso strumenti innovativi che diano il giusto spazio alle storie di successo di tanti innovatori che hanno già dimostrato come questa strada sia percorribile. La piattaforma di apprendimento messa a punto da Google, Ca’ Foscari e Symbola mette in evidenza i principali protagonisti del made in italy sul web, dando loro la possibilità di raccontare il proprio percorso e di promuovere una lezione originale a livello comunicativo e di e-commerce”.

 

“La vocazione dell’Italia, per dirla con Cipolla, è produrre all’ombra dei campanili cose che piacciono al mondo – ha detto Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola – Il web è un trampolino straordinario proprio verso il resto del mondo. In cui, come dicono i dati di Google, cresce la voglia di Italia, della nostra bellezza, dei nostri prodotti. Lo ha ricordato in modo efficace proprio a qui a Roma Eric Schmidt: in un mondo globalizzato, un prodotto di nicchia non ha più un mercato di nicchia. E questo anche grazie alla Rete. Il progetto di Google, Symbola e Ca’ Foscari può dare alla nostra economia, alla miriade di nicchie di eccellenza, una marcia in più, grazie alla sfida digitale. Una sfida alla quale abbiamo aderito con grande convinzione. Un’opportunità che gli imprenditori italiani, anche grazie a questo nuovo strumento formativo che è Made in Italy: eccellenze in digitale, non si lasceranno sfuggire. L’Italia, non lo dobbiamo dimenticare, è forte quanto fa l’Italia, quando scommette sulle cose che la rendono unica: bellezza, qualità, paesaggio, tradizioni, coesione sociale,  legame con i territori. E se lo fa con le nuove tecnologie, il web e  gli strumenti che il presente ci offre non la batte nessuno”. 


Chiude il cerchio Raffaele Maiorano, presidente di Confagricoltura Giovani: “L’accolaborazione fra Google e Unioncamere è un’ottima notizia – dice Majorano – il fatto che si spendano per il made in Italy nel mondo è sicuramente un bene, ma ancora a livello di digitalizzazione sono troppe le aziende agricole italiane che non possono contare su connessioni a banda larga. In questo senso, chiediamo al Governo di riprendere in mano il tema del Digital Divide e di portare la banda larga anche alle aziende agricole che ne sono ancora prive, per consentire di agganciare la rirpesa economica attraverso la leva del digitale”.

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