Antitrust Ue, Almunia boccia le proposte di Google: ‘Sono inaccettabili’

di Raffaella Natale |

Per il Commissario Ue,‘ Non eliminano le preoccupazioni sulla concorrenza’. La web company rischia multa fino a 5 mld di dollari.

Unione Europea


Joaquin Almunia

Nuova tegola per Google, dopo la Web Tax passata oggi alla Camera dove è stata posta la fiducia sulla Legge di Stabilità. Il nuovo stop alla web company arriva dal Commissario Ue alla concorrenza, Joaquin Almunia, che ha dichiarato “non accettabili” le ultime concessioni presentate dal gruppo americano per chiudere il caso di presunto abuso di posizione dominante sul mercato europeo della web search.

“Le ultime proposte – spiega Almunia intervistato da una radio spagnola – presentateci da Google in ottobre non sono accettabili nel senso che non sono proposte che possono eliminare le nostre preoccupazioni sulla concorrenza”.

 

Google rischia adesso una multa fino a 5 miliardi di dollari.

 

Il Commissario Ue all’Antitrust ha aggiunto che per ora “la palla è nel campo di Google”. Per la Ue, la web company abusa della propria posizione dominante dando maggiore visibilità ai propri servizi nei risultati delle ricerche effettuate nel motore di ricerca.

 

A fine novembre, tutti i 125 attori coinvolti nella consultazione lanciata dalla Ue hanno depositato le loro argomentazioni sulle proposte dell’azienda e la maggior parte di loro non sembra aver colto quei ‘miglioramenti significativi‘, intravisti invece in un primo momento da Almunia.

 

L’indagine europea per sospetto abuso di posizione dominante è stata aperta nel 2010, dopo che l’Antitrust ha ricevuto diverse denunce contro il motore di ricerca, tra cui quella del portale Ciao, rilevato da Microsoft nel 2008. Il gruppo di Redmond ha quindi presentato una propria denuncia nel marzo del 2011 insieme ad altre web company.

 

Adesso, stando a quanto dichiarato da Almunia, dovrebbe aprirsi la procedura prevista dall’articolo 7 del Regolamento Antitrust, cioè  nei prossimi mesi Google si vedrà recapitare lo ‘Statement of Objections’, ossia l’atto formale con il quale la Commissione notifica a un’azienda di aver avviato un’indagine sul proprio conto, al quale il gruppo potrebbe rispondere formalmente per iscritto e in audizione.