Ue-Agcom: Asse Almunia-Kroes sull’unbundling contro Angelo Cardani

di di Raffaele Barberio |

La Kroes sostenuta anche dall'Antitrust europeo contro Agcom, proprio alla vigilia del semestre italiano in Europa.

Italia


Raffaele Barberio

Colpo di scena nella vicenda che vede Unione Europea e Agcom contrapposte nella ormai nota questione della delibera sull’unbundling, approvata dall’Autorità italiana lo scorso 11 luglio.

Poche ore dopo aver inviato all’Agcom la Raccomandazione della Commissione Europea nella quale si intima all’Agcom di ritirare o modificare la delibera sul prezzo dell’ULL (abbassato secondo la UE in maniera artificiale dall’Autorità italiana), emergono nuove clamorose indiscrezioni. 

Neelie Kroes ha ricevuto anche il supporto di Joaquìn Almunia, Commissario della DG Competition.

Il capo dell’Antitrust europeo, secondo quanto risulta a Key4biz, si è schierato apertamente a fianco della Commissaria europea contro la posizione dell’Agcom. 

L’asso nella manica di Neelie Kroes, fermamente intenzionata a far rispettare la linea che porta alla costruzione del mercato unico delle telecomunicazioni, nasce dall’aver sottoposto la Raccomandazione al Commissario della DG Competition, Joaquìn Almunia, e dall’aver ottenuto il pieno supporto sul testo della Raccomandazione fatto pervenire ieri all’Autorità italiana.

AgCom registra così una condizione di isolamento per alcuni versi sconcertante, dando in un certo senso l’idea di rappresentare l’ultimo giapponese che combatte nella jungla uno scontro che altrove viene regolato in altro modo, usando moderazione e facendo ricorso alla negoziazione, piuttosto che con una logica del muro contro muro.

Giusto ieri sera, il presidente Agcom Angelo Marcello Cardani ha ancora rilasciato dichiarazioni inequivocabili alle agenzie, ribadendo le proprie scelte e sostenendo che l’Agcom non ha intenzione di “…cambiare o ritirare…” la proposta sulle tariffe per l’accesso alla banda larga, anche se ‘…prenderà una decisione definitiva la prossima settimana‘. E la decisione dovrebbe essere assunta in occasione della prossima riunione di Consiglio già fissata il 19 dicembre prossimo.

Inutile dire che una condizione del genere sta prevedibilmente creando qualche imbarazzo a Palazzo Chigi, proprio alla vigilia del semestre europeo, e saremo curiosi di vedere come tale opposizione, incomprensibile e granitica, dell’Autorità italiana verso le istituzioni europee verrà elaborata ai piani alti del Palazzo di governo

Come è possibile che una persona dell’esperienza di Angelo Marcello Cardani, che ha lavorato per anni negli uffici di Bruxelles, e che non può non conoscere le regole europee, abbia determinato questa frattura difficilmente sanabile, creando una contrapposizione con la Commissione che non risulta avere eguali in Europa, e rischiando di presentare l’Autorità italiana come l’anello debole delle autorità regolatorie europee?

È una partita, quella di Agcom, di cui non si comprende appieno la ratio.

Occorrerà seguire attentamente cosa accadrà, anche se è facile immaginare il risultato finale che non ha il profilo di previsioni rosee per Agcom.

Noi continueremo a farlo nella speranza che Agcom faccia evitare all’Italia una nuova perdita di credibilità internazionale.