Microimprese, per 4 su 10 internet è un ‘optional’

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Secondo dati Istat le microimprese italiane sono ferme ancora a un’ottica 1.0: solo un terzo ha un sito web, che però viene usato più che altro come una ‘vetrina’ per i prodotti, senza possibilità di interazione da parte degli utenti.

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Le microimprese italiane non brillano per ‘aggressività’ e per utilizzo di internet: è quanto emerge dal terzo report di approfondimento realizzato dall’Istat nell’ambito delle attività connesse al nono Censimento Generale dell’Industria e dei Servizi.

Secondo i dati diffusi oggi, le microimprese (ossia le aziende con 3-9 dipendenti) “adottano strategie quasi esclusivamente difensive”, ossia volte al mantenimento del mercato, e “solo in alcuni casi cercano di ampliare la gamma di prodotti e servizi o di accedere a nuovi mercati”.

Come più volte sottolineato, quindi, le aziende italiane – in questo caso quelle di dimensioni ‘micro’ – non comprendono appieno le potenzialità offerte dal web: anche se quasi 8 microimprese su 10 sono dotate di connessione al web, per 4 su 10 (42,2%), l’utilizzo di Internet è ritenuto “non necessario o inutile per l’attività svolta”. Solo un terzo delle microimprese si avvale di un sito web, mentre appena un quarto ricorre al commercio elettronico ma più per acquistare (25,1%) che per vendere (5,1%).

 

Delle microimprese che usano internet, il 24,6% sfrutta il mezzo per offrire una vetrina virtuale per scopi pubblicitari e di marketing dei prodotti e servizi, ancora quindi in un’ottica 1.0. Solo l’8,2% offre ai visitatori del sito la possibilità effettuare ordinazioni o prenotazioni, mentre il 5,1% permette di effettuare pagamenti online.

L’11,6% delle microimprese, principalmente quelle attive nei mercati internazionali, usa almeno un social media tra i più diffusi (social network, blog aziendali, o wiki). Tra queste, le più attive sui social sono quelle che svolgono attività nella ricerca, selezione e fornitura di personale (47%), seguite da quelle che svolgono attività di programmazione e trasmissione (42,1%) e dalle agenzie di viaggio (41,8%). Nella percezione delle  microimprese che li utilizzano, questi strumenti giovano all’immagine aziendale (34,1%), agevolano la collaborazione con altre imprese od organizzazioni (29,4%) e migliorano l’interazione con la clientela (15,9%). (A.T.)