Francesco Caio: ‘Il tema non è Telecom, ma i target della Digital Agenda dell’Ue’

di |

Il commissario di Governo per l’Agenda Digitale sottolinea che l’obiettivo principale dell’analisi sullo stato della rete a banda larga è il rispetto degli obiettivi fissati da Bruxelles. Intanto l'ad Marco Patuano dice no allo scorporo ex lege

Italia


Francesco Caio

L’analisi dello stato della rete a banda larga in Italia, voluta dal primo ministro Enrico Letta entro fine anno, entra nel vivo e il responsabile Francesco Caio, commissario di Governo per l’Agenda Digitale, rende conto del suo modus operandi (Leggi articolo Key4biz). “Il tema non è  il dossier Telecom ma la capacità dell’Italia di rispettare i target dell’Agenda digitale europea al 2020”, ha detto Caio, che è stato e scelto dal presidente Letta, insieme ad altri due esperti, per redigere un rapporto sullo stato degli investimenti sulla rete.

 

Si deve “capire – ha aggiunto a margine del convegno del  Consorzio Cbi – se gli standard dei vari operatori consentano all’Italia di rispettare questi target”.


Intanto, oggi in audizione al Senato Marco Patuano, amministratore delegato di Telecom Italia, ha detto che “Telecom Italia è un’azienda solida” che “non necessita di interventi di salvataggio o di misure dirigistiche, quali la nazionalizzazione o lo scorporo ex-lege della rete di accesso, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi infrastrutturali posti dall’agenda digitale”.


Saranno Gerard Pogorel, professore emerito dell’Università ParisTech di Parigi, e Scott Marcus, già advisor della Federal Communication Commission, il regolatore americano delle tlc, ad affiancare il Commissario per l’attuazione dell’Agenda Digitale, Francesco Caio, nell’analisi sullo stato attuale dell’infrastruttura di banda larga in Italia, degli investimenti sin qui fatti e dei piani di sviluppo dei principali gestori.

 

Il nuovo ‘comitato’, annunciato lunedì scorso dal premier Enrico Letta (Leggi articolo Key4biz) lavorerà con i gestori e avvalendosi anche delle analisi già a disposizione dell’Agcom, del Ministero dello Sviluppo Economico e della Fondazione Bordoni – con l’obiettivo di produrre entro la fine di quest’anno una prima valutazione dei piani in essere e una stima degli eventuali investimenti aggiuntivi. (P.A.)