Europa Creativa, via libera dal Parlamento Ue: 1,46 mld per cultura e audiovisivo

di Raffaella Natale |

Entro il 2014 l'Italia dovrà realizzare una strategia e una governance tra Governo ed Enti Locali per ottimizzare l'impiego delle risorse e verificare il raggiungimento degli obiettivi.

Unione Europea


Audiovisivo

Via libera dal Parlamento europeo alle linee di finanziamento per i programmi di cultura, creatività e audiovisivo per il periodo 2014-2020 con un aumento, rispetto all’esercizio precedente, del 9%. In totale al settore andranno 1,46 miliardi di euro, una cifra fissata nel Programma Europa Creativa (Leggi Articolo Key4biz), approvato ieri a Strasburgo larghissima maggioranza: 650 sì, 32 no e 10 astenuti.

Ora che l’Europa ha deciso, l’Italia entro il 2014 dovrà realizzare una strategia e una governance multilivello tra Ministeri, Regioni e gli Enti Locali di valorizzazione di beni culturali, industrie creative e media per ottimizzare l’impiego delle risorse e verificare il raggiungimento degli obiettivi, evitando che si verifichi quello che è accaduto nel settennio precedente, con risorse a bassa capacità di spesa salvo il rush finale.

 

Soddisfazione della relatrice Silvia Costa (PD/S&D) che ha illustrato le principali misure del Programma: “Grazie al duro negoziato del Parlamento, abbiamo ridotto i tagli richiesti dal Consiglio dei Ministri europeo per il nuovo ciclo di programmazione pluriennale dell’Unione, e quindi salvaguardato l’aumento del finanziamento dei settori culturali e creativi, tra cui l´audiovisivo, rispetto al settennio precedente”. Per il settore arriveranno, infatti, circa 1.462 miliardi di euro, circa il 9% in più, prevedendo una ripartizione certa (come da noi richiesta) tra i subprogrammi MEDIA (56%), Cultura (31%), tra loro distinti, e una sezione transettoriale (13%).

 

Viene inoltre creato un Fondo di garanzia che affiancherà i contributi europei con l’obiettivo di agevolare i prestiti alle PMI del settore, viene specificato il supporto alle opere cinematografiche con “potenziale transnazionale” e promossa la distribuzione di quelle ‘made in Ue’ tanto nelle sale e nei festival comunitari che in quelli dei Paesi terzi. I primi bandi saranno pronti a dicembre.

 

“Anche per il settore audiovisivo, incluso tutto il multimediale, dal cinema ai videogiochi europei, le novità sono tante – ha aggiunto Costa – a partire dal sostegno esplicitamente previsto dal Programma per lo sviluppo delle opere cinematografiche e audiovisive con ‘potenziale transnazionale’: film, documentari, fiction, prodotti multimediali o di animazione. Europa Creativa supporta i produttori indipendenti e le coproduzioni europee e internazionali anche con le televisioni, la circolazione e la distribuzione di film europei  non nazionali nelle sale e sulle piattaforme on line, anche attraverso il sostegno al doppiaggio, la sottotitolazione e l’audiodescrizione”.

Le azioni del programma guardano anche oltre i confini europei: raccogliendo l’esperienza di MEDIA Mundus, si intende facilitare la circolazione di prodotti europei non solo nell’area di libero scambio europea e nell’ambito del vicinato, ma a livello internazionale attraverso accordi bilaterali con risorse aggiuntive con Paesi Terzi.

 

Sostegno previsto anche per le sale cinematografiche che programmano una quota significativa di film europei e per tutte le iniziative che valorizzino la diversità culturale, come festival o altri eventi, nonché la mobilità di artisti, professionisti e la circolazione di opere. Obiettivo non secondario l’ampliamento e la formazione del pubblico, anche quello svantaggiato “che passa anche – ha precisato Silvia Costa – attraverso il supporto alle attività di film e media literacy che possono essere realizzate da cineteche, videoteche e altri soggetti che conservano e promuovono il patrimonio culturale e cinematografico“.

 

Un’attenzione particolare viene riservata ai professionisti del settore e agli artisti, soprattutto i più giovani.

Per loro il programma prevede uno specifico supporto nell’acquisizione di competenze, con particolare riferimento alle tecnologie digitali, attraverso reti e piattaforme di scambio, e il sostegno al più ampio accesso possibile a mercati ed eventi europei, anche attraverso la rete.

“Europa Creativa – ha segnalato l’eurodeputata – sosterrà le azioni innovative e i nuovi modelli di business e di gestione specie nelle aree influenzate dal digitale, nonché di promozione del patrimonio culturale”.

Globalizzazione, digitalizzazione, frammentazione del mercato, accesso al credito e sviluppo del pubblico: tutte sfide raccolte e rilanciate dalla nuova programmazione.

“Non può essere diversamente – ha indicato Costa – per un comparto come quello delle industrie culturali e creative che rappresenta il 7% del PIL europeo, occupa quasi otto milioni di persone e coinvolge 1 milione di imprese”.

 

Dalla Commissione Ue arriva il plauso del Commissario alla Cultura Androulla Vassiliou: “Questo investimento è una grande notizia per l’industria cinematografica, il mondo della cultura e della arti e il pubblico in Europa. ‘Europa creativa’ consentirà ai nostri dinamici settori culturali di creare nuovi posti di lavoro e di contribuire maggiormente all’economia dell’UE”.

Secondo alcune stime della Commissione Ue, a beneficiare di queste misure saranno almeno 250.000 artisti e operatori culturali, oltre 2.000 cinema, 800 pellicole cinematografiche e 4.500 traduzioni di libri. Il nuovo programma sarà adottato definitivamente dal Consiglio nelle settimane a venire ed entrerà in vigore nel gennaio 2014. Dal prossimo dicembre saranno già disponibili i primi bandi per i finanziamenti.

 

Soddisfazione anche da parte del Vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli per l’approvazione del Programma Europa Creativa, grazie al quale per la prima volta le “imprese culturali e creative” avranno a disposizione uno stanziamento specifico.

“Più della metà di questo budget – il 56% – sarà destinata ai settori del cinema e dell’audiovisivo, nei quali l’Italia vanta numerose eccellenze. Le nostre piccole e medie imprese potranno beneficiare di prestiti a tasso agevolato, sostenuti da un sistema di garanzia. Si tratta di un sostegno concreto per conquistare nuove fasce di mercato e reagire a una concorrenza estera sempre più aggressiva, anche nell’industria culturale”.

 

Nel periodo 2007-20013, per la cultura l’Italia ha beneficiato di 1,3miliardi di euro sui 28 complessivi dei Fondi di Coesione a cui vanno aggiunti i fondi dei programmi a gestione diretta della Ce, 33,5 milioni da Media (più 8 milioni da Eurimages del Consiglio d’Europa) e 24,6 milioni da Cultura.

 

Su un budget di previsione dei Fondi Strutturali per l’Italia di 28 miliardi di euro, le risorse allocate a maggio 2012 sono state 14,4 miliardi di euro, con un picco di crescita a giugno 2012, alla vigilia della scadenza. Le risorse previste per la cultura erano di 800 miloni di euro ma quello che si è verificato è stato uno sbilanciamento delle voci di spesa: per la conservazione del patrimonio era previsto il 50% del budget e invece se n’è andato l’80%; per le infrastrutture culturali era previsto il 20% ma si sono allocate solo il 12% delle risorse. Per i servizi culturali a fronte di un preventivo di spesa del 32% è rimasto a disposizione solo il 5% delle risorse.

 

“L’Italia è il Paese europeo con il patrimonio culturale più grande. I tagli che recentemente hanno colpito il Mibac hanno portato i fondi strutturali europei a essere considerati come compensativi“, ha indicato Silvia Costa. “Se la maggior parte delle risorse se ne vanno per la conservazione del patrimonio culturale e non anche per la valorizzazione è difficile riuscire ad essere competitivi e innovativi”