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‘Shock da bolletta’, il Governo UK convoca le telco: basta aumenti

Regno Unito


L’aumento dei costi della telefonia fissa e mobile è stato al centro dell’incontro tenutosi al Dipartimento per la Cultura, Media e Sport britannico per discutere con gli operatori della necessità di calmierare i costi praticati agli utenti. Prezzi  che negli ultimi mesi sono lievitati.

L’idea del Governo, che ha convocato i rappresentati degli operatori a Whitehall, è quella di spingere le telco a elaborare un codice di condotta che, nelle speranze del ministro della Cultura, Maria Miller – incaricata di negoziare l’accordo – dovrebbe essere annunciato alla fine di questo mese.

Al summit erano presenti tutti gli operatori attivi nel paese: BT, Virgin, BSkyB, TalkTalk, EE, O2, Vodafone e 3UK. Un loro rappresentante ha spiegato che il Governo vorrebbe che gli utenti fossero messi nelle condizioni di fissare un tetto massimo alla spesa telefonica, un po’ come avviene già con le carte di credito, per evitare il cosiddetto shock da bolletta.

Obiettivo di David Cameron e della sua coalizione, ma anche dell’Ofcom, è pure quello di vietare gli aumenti dei prezzi a metà contratto, pratica che ha preso piede con sempre più frequenza oltremanica e che è ora nel mirino dell’esecutivo. Tra gli altri interventi caldeggiati dal governo ci sono misure sul roaming e sul cambio operatore, oltre che interventi per fissare dei tetti in caso di furto del cellulare.

 

Se, infatti, l’aumento dei costi dell’energia con l’approssimarsi dell’inverno ha ottenuto una vasta eco, così non è stato per l’aumento dei costi dei servizi telefonici.

Secondo dati forniti dal Guardian i prezzi di TalkTalk hanno subito un ritocco al rialzo nel mese di ottobre, mentre Virgin ha annunciato un rincaro del 6,7% a febbraio. Il costo della banda larga di BT aumenterà del 6,5% per molti clienti a partire da gennaio mentre il canone per il noleggio della linea è in aumento del 3,5% a 15,99 sterline al mese.

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