Rai, Brunetta chiede misure urgenti sulla trasparenza dei compensi

di Raffaella Natale |

La misura è prevista dalla Legge sulla PA approvata il 30 ottobre.

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Renato Brunetta torna a parlare degli stipendi Rai e lo fa con un’interrogazione urgente ai Ministri dell’Economia Fabrizio Saccomanni e della Pubblica amministrazione Gianpiero D’Alia, per sapere “quali misure di propria competenza intendano assumere, con urgenza, al fine di dare piena e immediata attuazione alle previsioni normative in tema di trasparenza che riguardano la Rai, alla luce della recente approvazione della legge 30 ottobre 2013, n. 125″.

 

Il decreto prevede che sia esteso anche alla società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo l’obbligo di comunicare alla presidenza del Consiglio e al ministero dell’Economia il costo annuale del personale, relativamente ai singoli rapporti di lavoro dipendente o autonomo (Leggi Articolo Key4biz).

 

 

Il presidente dei deputati del Pdl osserva nell’interrogazione che nel provvedimento “per la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, viene introdotta una disposizione specifica: per quest’ultima infatti, che già comunque sarebbe rientrata nell’ambito delle ‘società non quotate partecipate o direttamente o indirettamente, a qualunque titolo, dalle pubbliche amministrazioni’ (e che quindi sarebbe stata comunque soggetta agli obblighi di comunicazione del costo del personale), viene specificato che la comunicazione deve essere relativa ai ‘singoli rapporti di lavoro dipendente o autonomo’. A differenza delle altre società che rientrano nella disposizione di cui all’articolo 2, comma 11 del decreto convertito in legge, la Rai, quindi, dovrà specificare, in virtù di una precisa norma, il costo dei singoli rapporti di lavoro dipendente o autonomo”.

 

Si tenta con questa misura di rendere più trasparenti i compensi pubblici, sulla linea di quanto fissato anche nel Contratto di servizio pubblico 2013-2015 secondo il quale, per soddisfare un’esigenza di trasparenza più volte manifestata, senza derogare alle norme previste per la tutela della privacy, la Rai è obbligata a pubblicare sul proprio sito i dati aggregati relativi alle tipologie di contratto e ai compensi dei propri dipendenti.

Brunetta ricorda anche che l’obbligo della trasparenza per la Rai sia già previsto dall’attuale Contratto di servizio 2010-2012, tuttora vigente in regime di prorogatio, che “all’articolo 27, comma 7, reca la previsione secondo la quale ‘la Rai deve pubblicare gli stipendi percepiti dai dipendenti e dai collaboratori nonché informazioni, sui costi della programmazione di servizio pubblico’“.

 

L’ex ministro sottolinea infine come la trasparenza per le pubbliche amministrazioni sia regolamentata dalla legge 18 giugno 2009, n. 69 in base alla quale “tutte le pubbliche amministrazioni” devono “rendere note, attraverso i propri siti internet, alcune informazioni relative ai dirigenti (curriculum vitae, retribuzione, recapiti istituzionali) e i tassi di assenza e di presenza del personale, aggregati per ciascun ufficio dirigenziale, ai fini di garantire la trasparenza dell’ente“.