AT&T punta su Vodafone. Il consolidamento nella Ue a vantaggio delle telco Usa?

di Alessandra Talarico |

I rumors, perché di questo si tratta, non sono certo una novità: secondo fonti Bloomberg, AT&T si era avvicinata a Verizon Communications per tentare un accordo in cui le due società americane si sarebbero ‘spartite’ il gruppo britannico.

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In un’Europa che spinge con sempre maggiore insistenza sul consolidamento del mercato delle telecomunicazioni, perché ci sono troppi operatori in concorrenza tra loro a spartirsi un bacino ridotto di utenti, le telco Usa – avvantaggiatisi per le condizioni opposte vigenti sul loro mercato nazionale –  continuano a guardare con interesse ai ‘campioni’ del vecchio continente, Vodafone in primis.

AT&T spinge sul takeover del gruppo britannico: un’operazione che potrebbe essere avviata il prossimo anno e creare un gigante delle tlc mondiali (con una capitalizzazione di mercato di 250 miliardi di dollari) con oltre 500 milioni di clienti tra Usa ed Europa.

 

Nessun negoziato formale è ancora stato avviato, ma secondo fonti vicine all’operatore Usa la strategia si starebbe già delineando, con AT&T che starebbe identificando gli asset da acquisire e quelli che potrebbero interessare altri compratori.

 

I rumors, perché di questo ancora si tratta, non sono certo una novità: AT&T si era avvicinata a Verizon Communications per tentare un accordo in cui le due società americane si sarebbero ‘spartite’ il gruppo britannico. Ad AT&T le attività europee, a Verizon la quota di Verizon Wireless (poi in effetti acquistata per 130 miliardi di dollari) e il resto degli asset Vodafone nel mirino di America Movil, del miliardario Carlos Slim, riferiscono sempre fonti citate da Bloomberg.

 

Gli asset Vodafone in Africa e India, infatti, non rientrano nelle mire del gruppo americano, più interessato ai mercati europei: per questo, una possibile strategia potrebbe prevedere lo spin off delle attività di Vodafone sui mercati emergenti, così da invogliare all’acquisto altri gruppi come America Movil (di cui AT&T possiede il 9%), China Mobile o anche la francese Orange.

 

Se il deal non potesse concretizzarsi, AT&T potrebbe sempre convergere verso EE – joint venture di Orange e Deutsche Telekom – che potrebbe fungere da piattaforma per nuove acquisizioni europee.

AT&T sarebbe stata pronta anche ad acquisire una quota di Telecom Italia nel 2007, ma non se ne fece nulla e al suo ingresso nell’azionariato del gruppo italiano venne preferito quello di Telefonica.

La società mira ad ampliare le sue attività per diversificare il business in vista dell’esacerbarsi della concorrenza negli usa, dove Verizon è pronta a importanti investimenti e di recente ha fatto il suo ingresso anche la giapponese SoftBank che ha acquisito Sprint.

 

Di recente, il CEO di AT&T, Randall Stephenson, ha definito ‘un’enorme opportunità’ un investimento nella banda larga europea. Ma i suoi entusiasmi sono stati raffreddati dagli azionisti, secondo cui l’Europa è zavorrata da troppa concorrenza sui mercati più redditizi e da una regolamentazione poco favorevole agli investimenti.

 

Vodafone, nel frattempo, sta portando avanti una strategia di espansione nella rete fissa, con un accordo da 10 miliardi di dollari per l’acquisizione di Kabel Deutschland, il principale operatore via cavo tedesco.