Anfov: “Agenda digitale a rilento, ma cresce il Cloud”

di |

Il vicepresidente Daniela Rao sottolinea l’incremento della diffusione della nuvola nelle aziende medio-piccole: “L’utente conosce i provider ed è in grado di confrontare prezzi e servizi”. Le applicazioni più usate sono l’email e lo storage dei dati.

Italia


Cloud Grande

L’agenda digitale va a rilento, i mercati Ict e Tlc viaggiano sempre con il segno meno, ma qualche segnale positivo arriva dai segmenti innovativi, in particolare dal Cloud. Lo sostiene l’Anfov, che lancia un segnale di ottimismo e, con l’analisi condotta da Daniela Rao di Idc, vicepresidente dell’associazione, per le convergenza nei servizi di comunicazione, analizza la situazione del cloud nelle aziende italiane.

 

“Osservando i comportamenti di un centinaio di aziende medio-grandi che negli anni scorsi hanno implementato soluzioni cloud – ha osservato Rao – abbiamo notato che email e storage backup sono ormai entrati in molte aziende (anche medie) tanto che su questo fronte possiamo parlare quasi di una maturità di questo segmento. L’utente infatti conosce i provider ed è in grado di confrontare prezzi e servizi”.

 

Il panorama però è variegato. Altri servizi che vantano una maggiore criticità per le aziende hanno registrato invece una minore diffusione. Videocomunicazione e videoconference sono strumenti abbastanza diffusi, collaboration e social “pur in modo destrutturato” si sono fatte largo, mentre un fronte interessante, esplorato però da un minor numero di aziende, è quello di Crm e analytics. Infine, c’è tutta l’area del document & content management che ha avuto ridotta diffusione soprattutto nelle grandissime imprese. “Queste aree possono essere considerate le più immature dove sono in corso sperimentazioni e dove i giochi sono ancora aperti”, aggiunge Rao.

 

Quello del cloud è uno scenario nel quale, secondo l’analisi dell’Anfov, ci sono esempi concreti e trasformazioni di ambienti It e tlc delle aziende oggettivamente importanti. “Il paradigma – prosegue Rao – non è piu solo sulla carta, ma utilizzato nelle imprese per esplorare nuove situazioni e possibilità oltre che per ridurre i costi”.

 

Per quanto riguarda la domanda di mercato, si assiste a una significativa crescita del public cloud e le previsioni di Idc parlano di un significativo aumento anche del 25% per il 2014. “Si tratta di un mercato che erode quote ai servizi tradizionali – precisa Rao – E’  importante notare come questo territorio sia presidiato da soggetti non IT, come gli Over the top, che su piccole e piccolissime imprese sono entrati e stanno entrando in modalità importante, anche lavorando sulla leva del prezzo e offrendo servizi in modalità preemium”.

 

Una importante crescita è prevista anche per il private cloud, che nel 2014 dovrebbe mettere a segno un aumento del 18%. Si tratta di un segmento che comprende anche una parte importante di servizi, consulenza e system integration. Il private è frequentato soprattutto da grandi aziende, che stanno scontando questo processo di trasformazione della risorsa Ict. “Stiamo parlando di un processo che ha a che fare moltissimo con nuove modalità di fruizione e nuovi modelli di pagamento e acquisto della risorsa”, dice Rao.

 

Il cloud computing si afferma quindi in un ampio spettro di iniziative con utenti esperti. “Dal viaggio verso il cloud passiamo all’esperienza nella nuvola”, conclude Rao che sottolinea come emerge con forza il profilo non tecnologico del paradigma che proietta l’It dentro l’azienda e rende le line of business più vicine all’It che le supporta fino a esaltare i cambiamenti organizzativi. E come se fossero caduti dei muri all’interno delle imprese dove aumenta la collaborazione fra le varie aree. Il cloud inoltre spinge verso l’arricchimento di competenze, la ricerca di nuovi ruoli portando come contraltare però la liberazione di risorse e nuovi driver di spesa. (P.A.)