#ddaonline: ‘La lotta alla pirateria deve coinvolgere tutto l’ecosistema internet’. Intervista a Chris Marcich (Motion Picture Association of America)

di a cura di Raffaella Natale |

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Chris Marcich

Diritto d’autore nell’era digitale, argomento centrale e molto ‘caldo’ che continua ad animare il dibattito internazionale. In Italia l’Agcom sta terminando il giro di consultazioni in vista dell’approvazione del nuovo Regolamento che, salvo sorprese, dovrebbe essere pronto per il nuovo anno. La Commissione Ue avvierà la riforma delle norme sul diritto d’autore nella prossima primavera. Ma qual è la giusta via per contrastare la pirateria su internet? Ne abbiamo parlato con Chris Marcich, presidente della Motion Picture Association of America (MPA – Organizzazione americana dei produttori cinematografici), che rappresenta i sette studios più importanti del mondo: Walt Disney, Sony, Metro-Goldwyn-Mayer, Paramount Pictures, Twentieth Century Fox, Universal Studios e Warner Bros.

 

 

Key4biz. A quanto ammonta il danno della pirateria all’industria cinematografica? 

 

Marcich. Il download illegale mina seriamente i settori creativi, danneggiando tutti: le piccole e medie imprese locali, la fornitura di attrezzature o di costumi, gli attori, i tecnici del settore e gli sceneggiatori. Inoltre tra gli effetti principali di cui è responsabile registriamo: il mancato sviluppo di un mercato legale e il porre ostacoli al lavoro dei creativi. E’ difficile quantificarlo in maniera assoluta rimane assodato il fatto che chi ne subisce le maggiori e peggiori conseguenze è lo stesso  consumatore e per una ragione molto semplice: quando gli utenti si appropriano dei contenuti online, rendono più difficile l’investimento da parte dell’industria su nuovi film e nuovi spettacoli televisivi. Il nostro settore dà lavoro a milioni di persone e porta soldi alle economie locali. Dobbiamo proteggere questi risultati, non scoraggiarli rubando i prodotti e diminuendone i profitti. Detto questo, probabilmente l’obiettivo principale da perseguire è educare i giovani sul lavoro che c’è dietro la realizzazione di un prodotto cinematografico per far capire loro che il cinema non è solo fatto dalle cosiddette star ma che per realizzare un film sono necessarie centinaia di persone e che il destino di queste persone è legato inevitabilmente alla pirateria.

 

Key4biz. Presto anche l’Italia potrebbe avere il suo Regolamento sul diritto d’autore online. L’obiettivo dell’Agcom è di predisporre un pacchetto di disposizioni flessibili che scoraggi le grosse infrazioni, ma non commetta l’errore di stritolare il singolo utente. Che ne pensa?

 

Marcich. Se dobbiamo far sì che le persone continuino ad avere la possibilità di creare nuovi progetti ed avere nuove idee dobbiamo porre un freno alla pirateria e quindi facilitare i loro guadagni che derivano dall’aver messo a disposizione di tutti il dono della creatività. Noi desideriamo che Internet sia fruibile per tutti, ma desideriamo anche che la creatività, quale proprietà intellettuale degli artisti e dei creatori, sia protetta con la privacy e la sicurezza di tutti gli utenti. Internet deve giocare un ruolo di primaria importanza per gli investitori, così come l’innovazione e la creatività. Il nostro obiettivo fondamentale è quello di fermare quei siti che favoriscono la violazione del diritto d’autore su scala massiccia. I siti illegali non creano contenuti e non investono sul talento delle persone. Coloro che realizzano e operano su questi siti non lo fanno per interesse pubblico ma lo fanno per ottenere guadagni pari a ingenti somme di denaro sfruttando ciò che gli artisti creano. In sostanza essi minano le cosiddette piattaforme legali.

 

Key4biz. Come si può incoraggiare e promuovere la tutela del diritto d’autore?

 

Marcich. Credo che ci siano tre aspetti per proteggere il copyright. Uno ovviamente ha a che fare con i siti non autorizzati e non disciplinati, in maniera equilibrata e proporzionata, dalle procedure civili sancite dalla normativa europea. Al contrario, invece, di ciò che avviene in molti paesi dell’UE in cui vengono utilizzate queste procedure amministrative. Un altro è chiaramente il ruolo dell’industria che dovrebbe educare soprattutto le giovani generazioni e istruirle su quello che serve per realizzare un film, mettendo in risalto l’impatto economico della pirateria che non interessa solo imprese cinematografiche e attori, ma anche altre centinaia di persone. Chiaramente se vengono offerte alternative legali si compie un decisivo passo verso il progresso. Permettetemi di sottolineare nuovamente però che l’industria cinematografica capisce chiaramente il ruolo importante che deve svolgere. Ma non possiamo farlo da soli. Spetta a tutti gli attori dell’ecosistema Internet condividere la responsabilità e prendere provvedimenti significativi per frenare la violazione del copyright.

 

Key4biz. Quali le ragioni del fallimento del modello Hadopi? 

 

Marcich. Gli obiettivi fondamentali del modello Hadopi non sono stati un fallimento. I principi dei meccanismi di risposta graduata dovrebbero essere, in realtà, adattati alle situazioni e rinforzati. La Francia ha adottato una posizione di leadership nell’affrontare la pirateria online e sono fiducioso che questo continuerà. Ma, come ho detto prima, l’applicazione è un aspetto, così come lo è educare i consumatori e offrire alternative legali. Per quanto riguarda gli utenti finali, questi ultimi sono l’elemento per noi più importante e da tutelare in misura maggiore.

 

Key4biz. In cosa differisce il sistema dei ‘sei strikes’ introdotto dagli Stati Uniti? 

 

Marcich. Il Centro di Informazione Copyright (CCI) è stata costituito attraverso la collaborazione tra la comunità dei contenuti e dei fornitori di servizi Internet al fine di educare i consumatori circa l’importanza della protezione del copyright e di aiutarli a trovare modi migliori per godere di contenuti digitali. Attraverso il sistema di allerta Copyright (CAS), gli ISP invieranno una serie progressiva di avvisi per rendere i consumatori consapevoli di eventuali attività illegali che si verificano su reti peer-to-peer che utilizzano i loro account Internet, manderanno istruzioni sia su come possono impedire che tali attività si verifichino nuovamente sia sul numero crescente di modi per accedere ai contenuti digitali in maniera legale.

 

Key4biz. Quali sono i Paesi che secondo lei hanno trovato la migliora risposta al contrasto della pirateria? 

 

Marcich. Un certo numero di paesi europei stanno facendo buoni progressi nel trattare con i siti non autorizzati in modo equilibrato e proporzionato alle procedure civili sancite dalla legislazione europea. Questo è il caso ad esempio dal Belgio, Danimarca, Irlanda, Regno Unito, Finlandia e Paesi Bassi. La Francia è sempre stata in una posizione di leadership nella lotta contro il furto di contenuti online. In Spagna, stiamo assistendo a qualche progresso modesto. Nel Regno Unito, oltre alle procedure civili di successo, si sono impegnati anche nella realizzazione di tavole rotonde con una vasta presenza dei soggetti interessati, coadiuvati in questo dal Ministro della cultura, delle comunicazioni e delle industrie creative.

 

Key4biz. Come incentivare al meglio l’offerta legale?

 

Marcich. L’industria cinematografica sta lavorando quotidianamente per sviluppare piattaforme legali di distribuzione cinematografica che siano nuove, innovative e facilmente adattabili alle esigenze dei consumatori e ai loro gusti, in modo da compensare i creativi e gli autori del loro duro lavoro. Il problema è che però la crescita del mercato legale è costantemente ostacolata dalla presenza di siti che offrono contenuti protetti senza permesso gratuito. La difficoltà sta nel fatto che i siti legali devono riuscire ad essere competitivi nei confronti del mercato dei siti illegali. Ed è qui che entra in gioco l’enforcement. Affinché Internet sia sostenibile, nel lungo periodo, è necessario che esso stesso funzioni in maniera equa e con regole equilibrate.

 

Key4biz. I motori di ricerca possono aiutare l’industria in questa lotta alla pirateria? Come?

 

Marcich. I motori di ricerca rappresentano la porta di accesso a Internet e questo significa che essi devono garantire che il pubblico ottenga una giusta esperienza visiva che sia di alta qualità. Abbiamo appena pubblicato uno studio secondo il quale i motori di ricerca svolgono un ruolo significativo nell’informare il pubblico di tutte le possibili modalità su come violare film e spettacoli televisivi online. Il 74% dei consumatori intervistati ha affermato di aver utilizzato i motori di ricerca come strumenti di ricerca e navigazione per giungere inizialmente su siti con contenuti illeciti. I motori di ricerca sono incredibilmente intelligenti, e riescono ancora a portare i consumatori su siti per fare soldi illegalmente anche quando chi ricerca sta cercando dei contenuti leciti. Per questo essi stessi devono intraprendere azioni concrete per fermare l’indicizzazione di siti illegali. La situazione attuale è fonte di confusione per i consumatori, di danno per il mercato del download legale e di legittimazione della violazione di copyright.

 

Key4biz. Come si può intervenire per fermare un altro preoccupante fenomeno, quella della pubblicità di grossi brand sulle piattaforme pirata?

 

Marcich. Tutti noi che viviamo in Internet mostriamo una responsabilità nell’adottare misure significative per frenare violazione del copyright online. Questo vale per i motori di ricerca, ma anche per le reti pubblicitarie e processori a pagamento. Alcuni dei siti che violano il diritto d’autore su scala massiccia raggiungono un guadagno elevato attraverso la pubblicità. Non si può permettere che questo continui. Anche le reti pubblicitarie devono svolgere un ruolo costruttivo e intraprendere azioni che contribuiranno a responsabilizzare il web.